5 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Italia. Ambiente

Allarme amianto. Legambiente: Bonifiche in ritardo

75mila gli ettari contaminati, rischi in Piemonte e vicino Pavia

ROMA - Settantacinquemila ettari di territorio contaminato da fibre di amianto che, in attesa della bonifica dei siti, continuano a mettere a rischio la salute dei cittadini. Anni di battaglie sostenute da associazioni, comitati, sindacati per mettere in sicurezza il territorio e riconoscere i diritti delle famiglie dei lavoratori danneggiati - e in molti casi, purtroppo, uccisi - dalla sostanza estratta, lavorata, smaltita, abbandonata. Oltre 9 mila casi di mesotelioma pleurico, il tumore dell'apparato respiratorio strettamente connesso all'inalazione della fibra di amianto riscontrati in Italia dal 1993 al 2004, con una esposizione che nel 70% dei casi è stata di tipo professionale.

Questi, in sintesi, i temi di 'Liberi dall'amianto', il dossier di Legambiente presentato a Torino nel corso della seconda conferenza nazionale non governativa 'Amianto e giustizia', promossa da un vasto cartello di associazioni tra cui Aiea (Associazione italiana esposti amianto), Legambiente, Medicina Democratica nazionale e Isde (Medici per l'Ambiente).

L'amianto in Italia, spiega il dossier di Legambiente, è presente in molte zone e in varie forme: da quello naturale che emerge in superficie e giace all'aria aperta nelle miniere abbandonate da almeno vent'anni, a quello grezzo contenuto in sacchi malamente stoccati nei magazzini o nei piazzali degli stabilimenti produttivi, fino a quello miscelato con il cemento nella classica ondulina dei tetti e nelle tamponature degli edifici industriali o domestici degli anni '70 e '80 presente diffusamente in tutta Italia.