Alfano chiede a Ue rimpatrio dei detenuti stranieri
Per il Ministro della Giustizia necessario applicare i trattati esistenti, o stipularne di nuovi
BRUXELLES - Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha chiesto oggi all'Ue di lavorare affinché sia possibile rimpatriare nei paesi di origine, per scontarvi la pena, i detenuti stranieri oggi nelle carceri italiane.
Alfano, oggi a Bruxelles per incontrare il commissario europeo alla Giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot e il presidente della commissione europarlamentare Libertà pubbliche, Lopez Aguilar, avrà anche uno scambio di opinioni con gli eurodeputati italiani.
In Italia 20 mila detenuti stranieri - Poco prima di incontrare gli europarlamentari, rispondendo ai cronisti sui motivi della sua visita, il ministro ha detto: «Ho esposto la posizione del governo italiano, richiamando la necessità che l'Europa si occupi del sovraffollamento delle carceri in Italia, derivante dalla presenza di detenuti stranieri. Su 64mila detenuti per 43mila posti - ha spiegato Alfano - 20mila sono stranieri; se ci fossero solo italiani starebbero larghi».
Applicare i trattati esistenti - Le ipotesi su cui lavora il governo italiano riguardano l'applicazione di trattati che già ci sono, in modo da far scontare la pena dei detenuti stranieri nel loro paese di origine, ha detto il ministro della Giustizia. «E' necessario - ha aggiunto - che i trattati che ci sono vengano applicati, e che l'Ue si faccia carico di nuovi trattati, facendosi garante della loro stipula e del loro adempimento». Un'altra ipotesi su cui lavorare, secondo Alfano, è quella di aiutare con fondi comunitari l'Italia per la permanenza dei detenuti stranieri nelle sue carceri.
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