28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Sisma Abruzzo

Procura L'Aquila: «A inizio ottobre primi indagati»

I 60 avvisi di garanzia? «Numeri totalmente fantasiosi»

L'AQUILA - Il procuratore capo dell'Aquila, Alfredo Rossini, smentisce le notizie di stampa secondo cui nell'inchiesta sui crolli, a seguito del terremoto dell'aprile scorso in Abruzzo, ci sarebbero almeno sessanta indagati. «Sono numeri totalmente fantasiosi. Non è assolutamente vero; nessun nome è stato iscritto per ora nel registro degli indagati - ha detto Rossini durante la trasmissione Radio Anch'io - perché stiamo verificando chi potrebbe essere indagato».

«Ho semplicemente detto che abbiamo in corso di ricezione tutte le consulenze che abbiamo dato, di cui alcune sono state depositate, e sulla base di questo - ha spiegato il procuratore Rossini - assieme anche alla polizia giudiziaria che sta accertando i nominativi delle persone interessate nella costruzione di quei fabbricati, se si ravviseranno delle responsabilità individuali, entro i primi di ottobre si potranno iscrivere delle persone nel registro degli indagati».

«Ho detto anche - ha proseguito - che stavamo trattando con priorità alcuni siti importanti come la Casa dello studente, o il convitto, che sono i quattro-cinque siti a cui è stata data priorità. In base a quello, se risultano elementi sufficienti dalle perizie, ci potranno essere degli indagati».

Sulle costruzioni interessate dai crolli, Rossini ha affermato: «Stiamo facendo questo conteggio da un po' di tempo, in maniera indefessa. Sono circa duecento i siti. E su questo stiamo facendo delle perizie», ha ribadito, sottolineando che «stiamo lavorando bene, nei tempi previsti, e stiamo portando a termine gli accertamenti anche prendendoci dei rischi. Io stesso - ha concluso - mi sono infilato nelle fondamenta della casa dello studente. I primi di ottobre ci potrebbero essere degli indagati. Questo ho detto, tutto il resto è fantasia».