Domani a Roma la fiaccolata «istituzionale» contro l'omofobia
Dopo le aggressioni dell'ultimo mese, Mancuso: «Vogliamo i diritti»
ROMA - A poco più di un mese dall'aggressione di svastichella ai danni di due omosessuali vicino al Gay Village di Roma, dopo le bombe carta nella Gay street e gli attentati incendiari davanti la discoteca Qube e al circolo di destra Gens Romana, domani nella capitale sfilerà la fiaccolata organizzata da Campidoglio, Provincia e Regione Lazio «contro l'intolleranza e tutti i razzismi»: centinaia le persone attese, dopo l'adesione al corteo di molte associazioni lgbt, comitati, sindacati e partiti di sinistra.
La fiaccolata partirà intorno alle 19 da piazza Ss. Apostoli, per concludersi vicino al Colosseo, nei pressi della gay street, dove i partecipanti arriveranno percorrendo via Cesare Battisti, piazza Venezia e via dei Fori Imperiali.
«La fiaccolata di domani è un fatto positivo, soprattutto perchè proposta da istituzioni, ma non è esaustiva: si tratta infatti di una risposta a violenze di tutti i tipi che condividiamo, ma noi crediamo che la violenza contro di noi ha una radice nei nostri 'non diritti'», dice Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay:
«Sarà la manifestazione del 10 ottobre (chiamata 'Uguali', sempre a Roma, ndr) davvero a chiarire il punto. Per domani ad esempio ha aderito anche il Vicariato di Roma, ma mi chiedo se poi tutti saranno così pronti a spendersi per il riconoscimento dei diritti civili di gay e lesbiche in Italia. Altrimenti c'è un'ipocrisia di fondo».
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