Fini: «Sul biotestamento rispettare libertà di coscienza parlamentari»
Il Presidente della Camera riceve le associazioni Coscioni e A buon diritto a Montecitorio
ROMA - Il presidente della Camera Gianfranco Fini si è impegnato a far sì che l'imminente dibattito a Montecitorio sul testamento biologico, attualmente in discussione in commissione Affari sociali, si svolga nel doveroso rispetto del diritto di ogni deputato di esprimersi secondo coscienza.
E' quanto emerge a conclusione di un incontro che Fini ha avuto a Montecitorio con le associazioni Luca Coscioni e A buon diritto, che gli hanno mostrato i risultati di un'iniziativa che ha portato oltre tremila persone a compilare i moduli di biotestamenti approntati dalle stesse associazioni. Fini ha espresso l'auspicio che il dibattito si svolga in un clima pacato e scevro da ogni pregiudizio.
Fini ha spiegato che «il suo impegno è quello di garantire che l'immediato dibattito alla Camera sul testamento biologico si svolga con la massima serenità e pacatezza, in un clima che sia scevro da pregiudizi e in un in cui la libertà piena di coscienza del singolo parlamentare sia rispettata interamente e incondizionatamente», ha confermato il presidente dell'associazione A buon diritto, Luigi Manconi, in una conferenza stampa a conclusione dell'incontro con il presidente della Camera.
I tremila moduli di testamento biologico consegnati a Fini «sono molto più di un sondaggio», ha spiegato il presidente dell'associazione Luca Coscioni, Marco Cappato: «Questi biotestamenti non sono in attesa di una legge perché sono già giuridicamente validi e vincolanti. Se la giurisprudenza italiana ha riconosciuto, come ha riconosciuto, l'espressione di volontà orale come quella di Eluana Englaro, a maggior ragione la deve riconoscere quando le volontà sono espresse per iscritto, firmate, datate, immagazzinate in un Cd e consegnate al Presidente della Camera».
La legge in discussione alla commissione Affari sociali alla Camera, secondo Cappato, è «contro il biotestamento». Mina Welby, da parte sua, ha reso noto che nel X municipio di Roma, dove ha la delega ai Diritti civili, riceve ogni settimana venti persone che depositano il proprio testamento biologico. «Serve una legge per diminuire il dolore», ha detto.