Bertolaso: «In Abruzzo case definitive per certezza del futuro»
«Scelta strada rischiosa ma innovativa, presto tutti via da tende»
ONNA - Sono case definitive, quelle che oggi cominceranno a essere consegnate ai terremotati di Onna. Lo ha confermato il capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, in un intervento a Mattino Cinque.
«Sono 94 villette di legno prefabbricate realizzate dalla Protezione civile della provincia autonoma di Trento - ha spiegato Bertolaso - con il contributo delle donazioni raccolte dalla Croce rossa italiana, con la supervisione della Protezione civile nazionale. Sono case assolutamente definitive - ha poi aggiunto il sottosegretario - che vengono utilizzate in molte zone di montagna, anche sull'Appennino, come chalet, seconde case o case di villeggiatura. Le abbiamo realizzate per dare certezza del futuro agli abitanti di queste zone».
«Le case in costruzione - ha spiegato Bertolaso - sono tante, la strada che abbiamo scelto era rischiosa, ma innovativa. Per gli abitanti del centro storico dell'Aquila stiamo realizzando appartamenti antisismici. Durante i lavori gli operai che le realizzavano non hanno sentito la scossa di magnitudo 4.5 che il 6 luglio ha colpito L'Aquila ed è stata sentita da tutti gli altri. Per le altre frazioni - Onna, Paganica, Monticchio e altri paesi - consegniamo invece queste casette. A L'Aquila ci siamo mossi in altezza, perché c'era meno spazio, ci siamo invece mossi in larghezza dove c'era spazio».
Per quanto riguarda i tempi di consegna, «i primi appartamenti a L'Aquila saranno consegnati il 29 settembre. Consegneremo - ha detto Bertolaso - i primi 700 appartamenti per 2500 persone. Stiamo chiudendo le tendopoli, partendo dalla più difficile, quella di piazza D'Armi a L'Aquila. Ora abbiamo un programma per andare a chiudere progressivamente le altre tendopoli. E se le case non saranno pronte useremo altre strutture come la caserma della Guardia di finanza che ha già ospitato Obama e Sarkozy».
Al momento negli alberghi ci sono «ancora 20nmila persone, nelle tendopoli, dove dopo il sisma c'erano 30mila sfollati, ora ci sono 11mila persone ed entro ottobre andranno via tutti. Nessuno - ha assicurato Bertolaso - passerà l'inverno in tenda e affronterà l'inverno senza certezze sul proprio futuro».
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