3 maggio 2024
Aggiornato 22:00
Non ha esitato. E ha risposto prontamente e duramente

Bagnasco dà il là, mondo cattolico fa quadrato su Boffo

Eco di Bergamo: «Massacro mediatico», da Rimini la solidarietà Cl

ROMA - Non ha esitato. E ha risposto prontamente e duramente. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha definito un «attacco disgustoso e molto grave» quello del Giornale al direttore di Avvenire Dino Boffo. «L'attacco che è stato fatto al dottor Boffo, direttore di Avvenire - ha detto il porporato prima della celebrazione al Santuario della Madonna della Guardia a Genova - è un fatto disgustoso e molto grave. Rinnovo al dottor Boffo tutta la stima e la fiducia mia personale, dei vescovi italiani e di tutte le comunità cristiane in Italia».

I vescovi scendono in campo con la voce più autorevole per difendere l'operato e l'integrità umana e morale di Boffo. Una parola che dà il là alla difesa che piano piano si allarga a tutto il mondo cattolico, alla stampa religiosa come ai movimenti, finendo per trovare l'attenzione anche della stampa cattolica internazionale.

«Massacro mediatico, ma come siamo caduti in basso»: è il titolo del duro editoriale scritto da Ettore Ongis, direttore dell«Eco di Bergamo', giornale cattolico, controllato in maggioranza dalla Curia. «Feltri pesca nel torbido dei casellari giudiziari per riesumare una vecchia storia che risale al 2001. La verità - prosegue l'editoriale - è che Boffo è stato duramente 'punito' a mezzo stampa per avere espresso alcuni giudizi critici nei confronti dei comportamenti privati del premier Berlusconi. Siamo insomma al massacro mediatico con risvolti a dir poco paradossali».

Se l«Avvenire' sceglie il basso profilo evitando titoloni o editoriali e limitandosi a un box sobrio in prima pagina, ed un articolo interno a pagina 11, per respingere l'attacco ed esprimere solidarietà al direttore, il direttore del Giornale Vittorio Feltri va avanti nella sua battaglia. «Il Giornale prosegue la sua polemica contro Dino Boffo», è il titolo scelto dal quotidiano di Paolo Berlusconi. Feltri osserva che il direttore dell'Avvenire, «non ha smentito una riga di quanto scritto, e non poteva farlo, perchè la notizia che lo riguarda è vera». «La Cei, non senza imbarazzo - prosegue Feltri - ha espresso generica e formale solidarietà a Boffo; non poteva fare diversamente. Forse non era al corrente del vizietto del suo portavoce giornalistico e, quand'anche fosse stata informata, sperava non sarebbero uscite indiscrezioni e ora, colta alla sprovvista, deve riflettere sul da farsi».

La stampa cattolica fa quadrato attorno a Dino Boffo. Se alcuni esponenti del mondo ecclesiale preferiscono restare nel silenzio per «non alimentare la polemica» (ribadendo tuttavia che «contro Boffo c'è stato un colpo basso e un vile attacco), il direttore della rivista dei rogazionisti 'Rogate Ergo', padre Vito Magno sottolinea come Boffo «è stato vittima di un attacco ingrato, un attacco mirato non solo alla sua figura ma di tutta la chiesa». «Il direttore di Avvenire è un grande professionista - dice padre Magno - e anche dal punto di vista cristiano è una figura esemplare».

Non solo stampa cattolica ma anche movimenti scendono in campo per difendere il direttore del giornale dei vescovi. A partire da Comunione e Liberazione che - dal Meeting di Rimini - fa sentire forte la propria voce. «Se si va avanti con questo modo di fare politica si perde il valore della persona e della politica», dice Emilia Guarnieri, Presidente Associazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, secondo cui l'attacco a Boffo è «vergognosa» perché è una «provocazione che supera il rispetto della persona».

«Gli organizzatori del Meeting - si legge in una nota di Cl - sottolineano l'assoluta mancanza di rispetto per la persona, ridotta a pretesto per una lotta politica». Quello del Giornale è un «attacco inqualificabile e senza precedenti» che «ci sorprende e ci amareggia», commenta da parte sua l'Associazione 'Scienza & Vita'.