4 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Il presidente del Consiglio Silvio Berlsconi «non è un uomo vendicativo»

Bossi: «Caso Repubblica, Premier si accontenti di scuse»

«La politica è meglio farla senza Magistrati»

BERGAMO - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi «non è un uomo vendicativo» e sulla querela a Repubblica per le dieci domande «gli auguro che alla fine si accontenti delle scuse da parte di chi gli ha fatto tanto male». Così il leader della Lega, Umberto Bossi, replica a chi gli chiede se l'attacco sulle colonne del Giornale e la querela a Repubblica siano «una vendetta» del premier.

Bossi, che si è soffermato con i cronisti prima di partire, in tram, per Alzano Lombardo, dov'è atteso per un comizio, ha risposto così alla domanda se sia stato un errore l'attacco del quotidiano diretto da Vittorio Feltri al direttore di Avvenire: «Non lo so. Penso che la politica sia meglio farla senza magistrati. Ma a Berlusconi ne hanno fatto di tutti i colori. Sono dispiaciuto perché hanno rovinato la famiglia e il rapporto con i figli, con quella roba lì. E' incazzato nero».

Bossi esclude che le due vicende siano il frutto di una «vendetta» del premier: «Non è un uomo vendicativo, i politici a volte dicono un sacco di cose, anche offensive. A lui gliene hanno combinate troppe». In ogni caso, osserva, «c'è la Lega che è così forte. Siamo alleati, e vinciamo insieme», risponde a chi gli chiede se Berlusconi rischia di perdere consensi.