7 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Il leader della Lega difende il figlio Renzo

Bossi: «Attaccano mio figlio ma l'obiettivo sono io»

Figlio Renzo denunciato dall'Arci: istigazione a odio razziale

VICENZA - Il leader della Lega, Umberto Bossi, difende il figlio Renzo, denunciato oggi dall'Arci per «istigazione all'odio razziale» in quanto curatore della pagine Facebook della Lega che contiene il giochino «Rimbalza il clandestino». «Ora accusano mio figlio di aver creato il gioco ma mio figlio ha un'azienda che crea programmi per computer. E lui non si trovava nemmeno in Italia. E' una str... Era in Francia, a Mentone, e ha accompagnato il fratellino a EuroDisney, a Parigi».

Dal palco della festa della Lega, Bossi ieri sera ha riferito le parole del figlio: «Papà mi attaccano, ma lo fanno contro di te». «Sì, certo, lo so». Bossi ha riferito che il figlio Renzo aveva intenzione di sporgere denuncia ma che lui stesso glielo ha sconsigliato: «No, lascia stare, la giustizia è molto piccola, vedrai che li assolvono».

La denuncia contro Renzo Bossi, il figlio di Umberto, per istigazione all'odio razziale derivante dal gioco 'Rimbalza il clandestino' pubblicato sulla pagina Facebook del partito della Lega è arrivata dall'Arci, secondo cui «indicare esseri umani come oggetto di un gioco è crudele».

«A fronte di quello che succede nel Canale di Sicilia dove la gente viene respinta, affondata e muore davvero - spiega il responsabile immigrazione dell'Arci, Filippo Miraglia - il fatto che la Lega, che detta la linea al Governo su questa materia, si permetta anche in maniera cinica e senza alcun rispetto per la vita umana di giocare sulla scomparsa dei barconi rappresenta un incitamento all'odio razziale». Nel videogame appare l'immagine dell'Italia circondata da barconi di clandestini. Con il mouse bisogna farli sparire.

Per il leader della Lega, poi, le polemiche sull'inno e sul cappello da alpino indossato due giorni fa ad una festa in Cadore sono alimentate dai «poteri forti, dai direttori dei giornali. «L'ho capito subito. E questo è anche naturale. Ma se non rompessero le scatole così sarebbe meglio...». Parlando a una festa della Lega, Bossi è tornato sulla questione dell'inno, un argomento, ha sostenuto, utilizzato per colpire il consenso crescente della Lega: «Noi abbiamo il nostro inno, il 'Va pensiero'. Tutti i simboli meritano rispetto, perfino quello italiano».