4 maggio 2024
Aggiornato 19:00
Simbolo estremo del male

Papa: «Lager solo punta culminante di ateismo contemporaneo»

Crisi contemporanea è uomo che si sostituisce a Dio per libertà

CASTEL GANDOLFO - I lager sono «la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti» di un «nichilismo contemporaneo» che esalta «la libertà quale unico principio dell'uomo, in alternativa a Dio» e costituisce il cuore della «crisi profonda del mondo contemporaneo»: lo ha detto il Papa ricordando, nel corso dell'Angelus domenicale a Castel Gandolfo, figure di martiri morte nei campi di concentramento nazisti come santa Edith Stein e san Massimiliano Kolbe.

SIMBOLI ESTREMI DEL MALE - «I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell'inferno che si apre sulla terra quando l'uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce - ha detto benedetto XVI affacciato alla finestra del palazzo apostolico sui Colli albani - usurpandogli il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte. Purtroppo però questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi - ha detto Ratzinger - sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti. I santi, che abbiamo brevemente ricordato, ci fanno riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l'umanesimo ateo e l'umanesimo cristiano; un'antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, è giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato.

CARITA' NELLA VERITA' - Da una parte, ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell'uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo - ha proseguito il Papa - trasformano l'uomo in un dio, che fa dell'arbitrarietà il proprio sistema di comportamento. Dall'altra, abbiamo appunto i santi, che, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell'uomo, creato a immagine e somiglianza divina. Cari fratelli e sorelle, preghiamo la Vergine Maria, perché ci aiuti tutti - in primo luogo noi sacerdoti - ad essere santi come questi eroici testimoni della fede e della dedizione di sé sino al martirio. E' questo - secondo Benedetto XVI - l'unico modo per offrire alle istanze umane e spirituali, che suscita la crisi profonda del mondo contemporaneo, una risposta credibile ed esaustiva: quella della carità nella verità».