23 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Sicurezza stradale

Incidenti stradali. Moltiplicare i controlli...

ADUC: «Ma il Governo latita e preferisce altro»

ROMA - Cinquemilaseicentododici (5.612) gli incidenti rilevati dalla Polizia Stradale dal 1 al 27 luglio di quest'anno (6.595 dello stesso periodo 2008) con 114 morti (136 nel 2008) e 4.553 feriti (5.116 nel 2008). E poi il logico codazzo di decine di migliaia di multe, punti persi, patenti ritirate, etc.: 159.246 rispetto alle 205.900 del 2008. Dobbiamo stare allegri per la diminuzione dei morti e le minori contravvenzioni? No, perché la diminuzione dei morti è insignificante e crediamo che le multe siano diminuite non per una maggiore consapevolezza degli automobilisti e migliori infrastrutture che facilitano il rispetto del codice della strada, ma perché le pattuglie impegnate sono state 35.749 rispetto alle 37.559 dell'anno precedente.

Tutto questo avviene mentre nelle nostre città, in modo particolare nei luoghi più visibili e scontati per i media, sono ancora presenti migliaia di militari per garantire maggiore sicurezza (cioè contro nomadi, immigrati, vari sbandati e piccola delinquenza) e nuove città, come Firenze, hanno in questi giorni accettato la presenza militare per strada. Nel contempo le ronde civili del ministro Roberto Maroni cominciano a farsi vedere e, come nella città di Massa, invece di alleviare la fatica degli addetti in divisa all'ordine pubblico, sono diventate nuova occasione di scontro tra estremisti di destra e di sinistra ed hanno peggiorato l'ordine pubblico.

Noi ci domandiamo perché si devono fare investimenti su militari che affiancano i vigili e ronde di civili mentre lì dove la strage è in corso non si fa nulla, anzi si peggiora la situazione. I numeri di sopra parlano più di qualunque politica. Certamente è anche colpa dell'incivilta' di chi guida, ma in piccolissima parte. Le responsabilità sono essenzialmente a monte con autostrade numericamente identiche nel corso degli anni e un parco macchine in crescita esponenziale: le politiche di governo, infatti, invece di puntare alla diminuzione, potenzia questo parco con gli incentivi all'acquisto di mezzi meno inquinanti per la combustione ma non per il numero di quelli circolanti.

Cambiano i governi ed ogni anno ci ritroviamo, nei periodi di punta, sempre con gli stessi problemi. Con l'aggravante che ora alcuni investimenti nuovi ci sono per la sicurezza, ma per dare sfogo ai pruriti xenofobi e non per aumentare la polizia su strada.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc