28 agosto 2025
Aggiornato 16:00
Ha chiesto lo svolgimento di un referendum sull'annessione

Annettere Alto Adige: bufera su vicepresidente Parlamento austriaco

Partiti governo e Verdi: «Si dimetta». Durnwalder: «Irresponsabile»

VIENNA - Il vicepresidente del Parlamento austriaco, Martin Graf, appartenente al partito di estrema destra Fpoe, è finito nel fuoco incrociato e bipartisan delle critiche nel suo Paese per aver chiesto lo svolgimento di un referendum sull'annessione all'Austria dell'Alto Adige-Suedtirol.

CHIESTE LE DIMISSIONI - Tuona il ministro austriaco degli Affari esteri, Michael Spindelegger: «Quelli che credono di risolvere i problemi di domani con le idee di ieri si sbagliano di grosso. Ho già chiesto diversi mesi fa, le dimissioni di Martin Graf dal suo posto di vice-presidente del Parlamento perchè non ha le distanze sufficienti dall'ideologia di estrema destra. La mia posizione non è cambiata». La richiesta di dimissioni dell'esponente cristiano democratico è sostenuta da socialdemocratici, partner dei conservatori nella coalizione bipartisan al governo, e Verdi. Perfino i «Gruenen», gli ecologisti austriaci, hanno perso la pazienza chiedendo nuovamente ai conservatori di non porre più ostacoli a una legge che permetta al Parlamento di revocare uno dei suoi vice-presidenti.

REAZIONI «ITALIANE» - Da parte italiana, la proposta di Graf è stata definita «irresponsabile» da Luis Durnwalder, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e presidente di turno della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige. «Benvenuto in Absurdistan, sellate i cammelli», scrive ironico il quotidiano austriaco Kurier.

ALTO ADIGE «ITALIANO» DAL 1919 - L'incidente è nato dopo che sulla stampa domenicale, l'esponente Graf, uno dei tre vicepresidenti del Parlamento austriaco aveva sottolineato che l'Alto Adige è «per il momento» un territorio italiano e che bisogna consultare i residenti del Tirolo su una riunificazione con l'Austria. L'Alto Adige-Suedtirol, territorio prevalentemente germanofono, fa parte dell'Italia dal 1919, quando venne scorporato dall'impero Asburgico dopo la vittoria italiana nella prima guerra mondiale.