12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00

Ultimi ritocchi all'Enciclica sociale per la pubblicazione

La lettera dovrebbe essere presentata prima del G8 all'Aquila

Città del Vaticano - Il Papa sta apportando gli ultimi ritocchi alla enciclica sociale Caritas in veritate in vista della sua ormai prossima, e molto attesa pubblicazione. Annunciata svariate volte, nel corso degli anni, rinviata altrettante volte, la terza lettera papale è ormai in dirittura di arrivo.

Tutto fa pensare che il documento verrà presentato alla stampa prima delle vacanze di Benedetto XVI in Valle D'Aosta (dal 13 al 29 luglio) e - per evitare ogni interferenza - prima del vertice del G8 all'Aquila (dall'otto al dieci luglio), ma la sala stampa della Santa Sede non ha ancora annunciato ufficialmente la data. Benedetto XVI ha consultato - oltre al Pontificio consiglio della Giustizia e della pace del card. Renato Raffaele Martino - economisti, accademici ed esperti per integrare l'iniziale progetto di una enciclica puramente sociale con tutti i nodi emersi con la crisi economica mondiale. Il Papa, tuttavia, starebbe apportando ancora qualche ritocco ad un testo già sostanzialmente definito e che, alla fine, potrebbe portare la data della festa dei santi Pietro e Paolo, lunedì prossimo 29 giugno. Ritocchi che, poi, dovranno essere tradotti nelle varie lingue in cui verrà pubblicata la lettera papale, latino e cinese compresi.

E' stato lo stesso Ratzinger, del resto, ad anticipare, di recente, che «prossimamente» verrà pubblicata l'enciclica «dedicata al vasto tema dell'economia e del lavoro». La crisi finanziaria ed economica «che ha colpito i Paesi industrializzati, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo», ha spiegato Ratzinger, «mostra in modo evidente come siano da ripensare certi paradigmi economico-finanziari che sono stati dominanti negli ultimi anni». Il Papa, di conseguenza, intende che vengano posti al centro dell'attenzione «i valori e le regole a cui il mondo economico dovrebbe attenersi per porre in essere un nuovo modello di sviluppo più attento alle esigenze della solidarietà e più rispettoso della dignità umana». In questo senso è necessario che i potenti del mondo e le grandi aziende internazionali affrontino «la sfida di un'economia sostenibile ed etica».