20 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Verso G8, da stanotte limiti alle frontiere, sospeso Schengen

Fino al 15 luglio per facilitare i controlli di sicurezza

ROMA - Ritorno al passato per chi giungerà in Italia nei prossimi 18 giorni: in vista del G8 e per dare la possibilità alle forze dell'ordine di controllare chi, soprattutto tra i manifestanti, giungerà all'Aquila dall'estero, dalle ore 00:01 di domani alle 24 del 15 luglio verrà infatti sospeso il trattato di Schengen, l'accordo che dagli inizi degli anni Novanta del secolo scorso permette ai cittadini di alcuni paesi europei (di Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, e dei tre Paesi extra Ue Islanda, Norvegia e Svizzera) di circolare liberamente tra i rispettivi confini senza obbligo di controlli alle frontiere.

La decisione era stata già più volte annunciata nei mesi scorsi dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Negli accordi di Schengen è infatti previsto espressamente che un singolo Paese dell'area, in occasione di grandi eventi, per motivi di sicurezza e seguendo una ben precisa procedura, possa sospendere per un periodo limitato di tempo la libera circolazione dei cittadini.

Tornano così i controlli alle frontiere terrestri, negli aeroporti e nei porti. Anche gli italiani dovranno avere con sé la carta d'identità valida per l'espatrio o il passaporto in corso di validità, in base alla richiesta di destinazione. In aeroporto il passeggero di qualunque nazionalità, proveniente con volo internazionale anche da un paese europeo, verrò indirizzato verso l'uscita «Extraschengen» per essere sottoposto ai controlli, come tutti gli altri viaggiatori provenienti da uno Stato non europeo.

In particolare l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) invita «i passeggeri che utilizzeranno l'aereo tra il 28 giugno ed il 15 luglio a recarsi in aeroporto con congruo anticipo, in modo da non incorrere in eventuali ritardi determinati dalla reintroduzione del controllo dei documenti di identità».