29 aprile 2024
Aggiornato 16:00

RAI: Lega alza la posta e punta a Raidue, nomine rinviate al 17

Voto riapre i giochi: Petruni vice di Minzolini, «sale» Paragone

ROMA - L'eco della doppia tornata elettorale e dell'exploit della Lega arriva fino al cancello di viale Mazzini. Nella ridistribuzione dei rapporti di forza interni alla maggioranza, infatti, entra a pieno titolo anche la partita delle nomine Rai che, dopo il primo atto che ha portato Augusto Minzolini alla guida del Tg1 e Mauro Mazza al timone di Raiuno (oltre che alla promozione di quattro vice dg), proseguirà con un secondo tempo che probabilmente si giocherà mercoledì 17, quando arriveranno al pettine i nodi non ancora sciolti, a cominciare dalle direzioni di Raidue e Tg2.

Che il puzzle disegnato a Palazzo Grazioli fosse, almeno in parte, da rivedere, il Carroccio lo aveva lasciato intendere già prima delle elezioni. Ora, il verdetto delle urne (che premia la Lega e segna la battuta d'arresto del Pdl) consegna nelle mani delle camicie verdi una leva che potrebbe essere utilizzata per ribaltare alcune delle decisioni che solo qualche settimana fa sembravano prese: le caselle ancora in discussione «sono tutte aperte», spiega un dirigente leghista, a dimostrazione che il confronto con il Pdl è a tutto campo. Posizione che dalla Lega rafforzano con argomenti cari anche all'opposizione: «Ci sono un presidente e un consiglio d'amministrazione che hanno il diritto e il dovere di scegliere i nomi». Altra stoccata alla lista uscita dal vertice di palazzo Grazioli.

Che sia Raidue o il Tg2, «di certo qualcosa vorranno», ammettono a Viale Mazzini. L'ipotesi al momento più quotata è che l'inviata del Tg1 Susanna Petruni fermerebbe la sua 'volata' verso la guida di Raidue per ripiegare alla vicedirezione della testata ammiraglia, prendendo il corposo 'pacchetto' lasciato in eredità da David Sassoli, neoparlamentare europeo del Pd: la Petruni punterebbe quindi alla conduzione dell'edizione delle 20 e alla coordinazione degli speciali, naturalmente con il grado di vicedirettore, ammesso che Minzolini sia d'accordo. Per la seconda rete salgono le quotazioni dell'editorialista di Libero di fede leghista Gianluigi Paragone, mentre rimane in pista per il Tg2 Mario Orfeo.

Insomma, il partito di Bossi chiede di più, forte del successo popolare e come risarcimento della promozione 'dimezzata' di Antonio Marano, affiancato alla vicedirezione generale da Lorenza Lei, Gianfranco Comanducci e Giancarlo Leone. E non è detto che, visti anche i risultati delle amministrative, il Carroccio non torni a mettere sul tavolo anche le caporedazioni delle testate regionali, soprattutto nei territori dove è più forte. Pdl e Lega, comunque, avranno qualche giorno per trovare una sintesi: mercoledì prossimo, alle 10, il Cda si riunirà, ma all'ordine del giorno non compaiono nomine, che con ogni probabilità saranno varate il 17.

Di nomine si parlerà comunque in commissione di Vigilanza, nel terzo atto dell'audizione dei vertici della tv pubblica, convocati alle 14. Questa potrebbe anche essere la settimana decisiva per l'affaire Sky: Viale Mazzini non ha ancora fatto recapitare ai dirigenti della piattaforma satellitare la sua controproposta per un eventuale rinnovo del contratto che permette agli abbonati Sky di vedere i canali del bouquet Raisat e quelli free, ma la mossa dei vertici Rai dovrebbe arrivare a giorni.