29 aprile 2024
Aggiornato 13:00

Europee: il Pdl lontano dal 40%, volano Lega e Idv

Il Pd non crolla. Affluenza in calo si attesta al 67%

ROMA In un quadro generale che vede l'Europa premiare i partiti di centrodestra, Silvio Berlusconi - stando alle proiezioni finora fornite dagli istituti di statistica- non sembra poter sorridere. Il Pdl, infatti, secondo le proiezioni fletterebbe attestandosi a un 35-36% ben lontano dalla soglia psicologica del 40% che il presidente del Consiglio si augurava di poter sfiorare, se non superare. Anche il Partito democratico è in netta flessione, come previsto da tutti i sondaggi pre-elettorali, anch'esso al di sotto della soglia psicologica del 27%, mentre l'elettorato premia la Lega che sfiora il 10% e conferisce un ruolo di primo piano al partito di Antonio Di Pietro che supera l'8%. Anche l'Udc avrebbe un buon risultato superando il 6%.

Il dato generale, dunque, vede la politica del premier non confortata dal responso delle urne: forse, più degli scandali o delle vicissitudini giudiziarie ha pesato la crisi economica e il senso di sfiducia che questa provoca nei cittadini. Se però i risultati non sembrano dare indicazioni di modifica delle politiche generali di governo o delle priorità parlamentari, bisognerà capire bene la radiografia del voto della Lega nelle regioni settentrionali; è possibile infatti che sia un partito così forte in Lombardia e in Veneto, da poterne rivendicare la leadership per le prossime elezioni regionali, ed è anche probabile che molti dei candidati del Carroccio abbiano vinto la tornata amministrativa sin da questo turno, senza cioè dover ricorrere al ballottaggio.

L'Italia dei Valori è certamente il partito che fa il balzo in avanti più ampio. E', questo, un dato che in qualche modo emerge anche in altre realtà europee. L'elettorato, infatti ha premiato molti partiti che sono un po 'fuori dal coro' come, in Francia, i Verdi o, in Svezia, il partito Pirata, che si batte per la libera condivisione dei file su internet.

Il voto italiano conferma poi un trend che pare consolidato: dal bipolarismo sopravvivono solo pochi partiti e le liste della sinistra radicale o la lista Bonino-Pannella si trovano, per la seconda volta consecutiva, ben lontane dalla soglia di accesso del 4%.

Un'ultima considerazione riguarda l'affluenza al voto: per questa tornata è stata del 67%, con un calo del 6% rispetto alle politiche: con questi dati, considerando che il referendum sulla legge elettorale si svolgerà in concomitanza con i ballottaggi e che, probabilmente, questi ultimi saranno solo in un numero limitato di realtà locali, è pressochè impossibile che la consultazione referendaria ottenga il quorum del 50% più uno.