6 maggio 2024
Aggiornato 18:00
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Europee, Berlusconi: Sprecato voto al Pd. Franceschini alza tiro

Prodi in campo contro l'astensionismo. Ancora critiche dall'estero

ROMA - L'amarezza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per una campagna elettorale «incarognita» e «fuori tono» non sortisce per ora alcun effetto sui partiti. Il leader del Pd, Dario Franceschini, alza il tiro e individua nell'election day una data fondamentale in cui «si misurerà se siamo in un paese o in un altro che si sveglia sotto un padrone assoluto». Al fianco di Franceschini scende in campo anche l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi che invita a votare Pd e non astenersi. La risposta di Silvio Berlusconi arriva dagli studi Rai di 'Porta a Porta': il voto ai Democratici è «sprecato», sostiene il premier.

A due giorni dal voto, insomma, la temperatura del clima elettorale non accenna ad abbassarsi e a farla da protagonista è ancora la vicenda Noemi con il presidente del Consiglio sotto attacco della stampa estera. Stavolta è il settimanale tedesco 'Stern' a occuparsi di lui e di quella che definisce una «soap opera»: in copertina una eloquente immagine del Cavaliere nei panni di Giulio Cesare corredata dalle foto della moglie Veronica Lario, di Angela Sozio (la rossa del Grande fratello, ripresa in topless), di Valeria Marini, di Noemi Letizia, del ministro Mara Carfagna ai tempi del calendario senza veli e della showgirl Aida Yespica. Titolo: «Italia. Potere e amore».

Sottotitolo: «Come Berlusconi governa il nostro Paese delle vacanze preferito». L'ennesimo articolo contro il premier fa infuriare il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che dà tutte le colpe alla sinistra 'rea' di aver creato «una rete internazionale di stampa ostile al governo di Roma».

Franceschini, per parte sua, carica di significato l'appuntamento elettorale del 6 e 7 giugno. Pur assicurando di non sapere neanche cosa vuol dire la parola 'antiberlusconismo', il leader Pd mette in guardia gli italiani dal Cavaliere: «Attenzione, non si tratta solo di elezioni europee, ma della qualità della democrazia italiana del futuro. Dal rapporto di forza, dalla distanza tra noi e il Popolo della libertà si misurerà se siamo in un paese o in un altro che si sveglia sotto un padrone assoluto». Al fianco del numero uno del Pd scende l'ex premier Romano Prodi con un appello a non astenersi: «Il Partito democratico, pur nel suo non facile cammino - scrive sul suo sito internet - è l'unica concreta risposta. Non è tempo né di astensioni né di sofisticate distinzioni».

Toni pesanti anche dall'Idv. Per l'ex pm Antonio Di Pietro «sabato 6 e domenica 7 giugno si decide tra la dittatura e la democrazia. Avrete dunque l`occasione, e potrebbe essere l`ultima, per strappare al corruttore e prescritto, Silvio Berlusconi, 'la maschera da clown' come ha scritto il Times di Londra».

Berlusconi sembra lasciarsi scivolare addosso l'assetto da battaglia del Pd e dell'Italia dei Valori e, nel salotto di Bruno Vespa, prevede che i Democratici si spaccheranno subito dopo le elezioni e ironizza su Franceschini: «Meno male che Dario c'è - dice parafrasando l'inno a scritto per lui - un Franceschini al giorno leva il partito democratico di torno». Quindi, alla faccia degli attacchi della stampa estera, non teme di affermare che alla festa di Noemi ci tornerebbe, che i giornali esteri che lo attaccano sono «insufflati da gruppi editoriali italiani e da chi in Italia si oppone al gruppo Mediaset nel settore della televisione». L'allarme astensionismo? Non sembra preoccuparlo affatto.