26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Elezioni europee

Appello Prodi contro astensione, Pd apprezza e ringrazia

Dirigenti di ogni area «accolgono» l'endorsment del Professore

ROMA - E' piaciuto ai dirigenti del Pd l'appello lanciato oggi da Romano Prodi a votare per i Democratici e a non scegliere l'astensione in un momento difficile per la vita democratica del paese. L'apprezzamento per un endorsment assolutamente non scontato, vista la scelta del Professore di restare lontano dai destini del Pd dopo la caduta del suo governo, è unanime e arriva da dirigenti di diversa aera, come Finocchiaro, Melandri, Zanda e ovviamente anche dai suoi più vicini 'ulivisti', come Barbi.

«Trovo molto opportuno l'invito fatto dal presidente Romano Prodi a votare Pd. Lo ringrazio e condivido la sua analisi politica», ha detto la capogruppo al Senato dei Democratici. Mentre Luigi Zanda sottolinea come «la lettera di Romano Prodi è molto importante. Il Professore usa il linguaggio serio dello statista ma è molto chiaro nell'indicare i pericoli che sta correndo la qualità democratica del nostro Paese».

Apprezza l'appello di Prodi anche Giovanna Melandri che avverte il «rischio che l'Europa a causa della crisi economica si possa cedere alla tentazione del populismo, richiudendosi pericolosamente su se stessa. In un simile frangente abbiamo il compito di concorrere a rafforzare la voce di un'Europa progressista che sappia far fronte alla crisi con politiche di bilancio e monetarie espansive, che possano sostenerne l'economia, rafforzarne i sistemi produttivi e che contribuiscano ad allargare i diritti di cittadinanza, storico impegno delle forze progressiste europee».

Barbi pone invece l'accento sulla necessità che il Pd sollevi l'immagine dell'Italia danneggiata dal comportamento del premier: «Queste vicende di costumi e malcostumi non fanno fare una gran figura all`Italia. Qualcosa si è spezzato, qualcosa si è rotto, non so come questo si tradurrà nel tempo, ma ho l`impressione che l`incantesimo sia finito».

Infine il grazie del capolista al Nordest, Luigi Berlinguer, che con Prodi è stato al governo nel '96: «Come sempre nei momenti cruciali della nostra vita democratica si leva la voce autorevole e seria di Romano Prodi. Ha ribadito l'importanza del voto per il nuovo parlamento europeo e, insieme, la necessità nella tornata elettorale di rafforzare il Partito democratico per il bene dell'Italia alla luce dei segnali di allarme e di interrogativi da parte di tanti osservatori stranieri per la caduta di dignità e per la stessa qualità democratica del nostro paese».