Il Papa a Montecassino tra Europa cristiana e ricordi di guerra
Visiterà il cimitero polacco
Città del Vaticano - Culla del monachesimo europeo e teatro di una delle più sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale, Cassino è la meta della visita di oggi del Papa Benedetto XVI.
La cittadina del frusinate si trovava a ridosso della cosiddetta linea Gustav, che tagliava l'Italia dal Tirreno all'Adriatico. A nord i tedeschi, a sud gli alleati anglo-americani. Nelle diverse battaglie che si svolsero morirono migliaia di soldati. La città fu rasa al suolo e così l'abbazia di Montecassino. Nell'area sorgono cinque cimiteri - polacco, tedesco, francese, italiano e un del Commonwealth - e il Papa visiterà oggi quello polacco, al fine di ricordare tutte le vittime della guerra. Una delle personalità alle quali Ratzinger si è ispirato nello scegliere, da Pontefice, il nome di Benedetto, del resto, è Papa Benedetto XV, che, durante la prima guerra mondiale, denunciò l'ingiustizia della guerra.
BENEDETTO PADRE DEL MONACHESIMO - Nel monastero di Montecassino, poi, Ratzinger troverà simboli e richiami dell'altro 'Benedetto' al quale si ispirò: san Benedetto, padre del monachesimo e dell'evangelizzazione dell'Europa. Proprio a lui e alla necessità di riscoprire le radici cristiane dell'Europa l'allora cardinal Ratzinger dedicò uno dei discorsi più celebri dell'epoca precedente il suo pontificato, pronunciato a Subiaco nel 2005 e molto apprezzato da personalità come il cardinale Camillo Ruini. «Dovremmo capovolgere l'assioma degli illuministi e dire: anche chi non riesce a trovare la via dell`accettazione di Dio dovrebbe comunque cercare di vivere e indirizzare la sua vita 'velut si Deus daretur', come se Dio ci fosse», affermò. Nel monastero, poi, il Papa ha trascorso nel 2000 alcune giornate con il giornalista tedesco Peter Seewald per un libro-intervista intitolato 'Dio e il mondo'. L'Abbazia che visiterà domani il Papa fu ricostruita dopo la guerra dallo Stato italiano e riconsacrata nel 1964 da Paolo VI.
A RICEVERE IL PAPA SARA' DOM PIETRO VITTORELLI, abate ordinario che, un paio di anni fa, provocò una sorta di 'terremoto' ecclesiastico invitando tutti i sacerdoti della diocesi di Montecassino a rassegnare le dimissioni in segno di disponibilità evangelica. «Non abbiamo altri bagagli che Dio solo il quale ci attende comunque impaziente sulle soglie di casa», scrisse in quella occasione. Ricordando gli eventi della guerra, dom Vigorelli oggi spiega: «La visita di questo Papa porrà, forse, la parola fine ad un processo storico iniziato 65 anni fa e che si conclude con una riconciliazione definitiva. E` stato espresso desiderio dal Santo Padre che nell`ultimo atto della sua giornata a Montecassino, ci sia la visita ad uno dei cimiteri di guerra, al cimitero polacco nella fattispecie. Lì, il Papa avrà l`opportunità di ricordare i caduti di tutte le nazioni e di tutte le guerre».
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