20 aprile 2024
Aggiornato 16:30

Berlusconi in Egitto: due popoli, due Stati per la pace in Medio Oriente

«La volontà di un accordo deve essere anche di Israele che deve avere flessibilità per sedersi attorno a un tavolo»

SHARM EL SHEIK - Due popoli, due Stati per la pace in Medio Oriente. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso ancora una volta l’auspicio di una soluzione politica del conflitto mediorientale. Durante una dichiarazione alla stampa al termine del vertice con il presidente egiziano Mubarak, a Sharm el Sheik, il premier ha ricordato che «la situazione non è semplice» ma che esiste «la certezza che si deve andare verso la creazione di due Stati, ovvero verso la creazione di una Stato per la Palestina e al contempo dare la certezza ad Israele di una esistenza che non venga più messa in discussione».

Dopo aver ricordato la delicata situazione di Israele, «circondata da paesi arabi e musulmani», Berlusconi si è rivolto a Tel Aviv ricordando che «la volontà di un accordo deve essere anche di Israele che deve avere flessibilità per sedersi attorno a un tavolo». Berlusconi, ricordando come sotto il governo Olmert un’intesa sembrava vicina, allontanata però dai combattimenti di Gaza, ha infine auspicato che «la volontà di Israele è quella di arrivare a un accordo». In questa direzione, Berlusconi ha ancora una volta rilanciato il cosiddetto ‘Piano Marshall’ per la Palestina che prevede tra l'altro un supporto finanziario per le infrastrutture palestinesi, un aeroporto in Cisgiordania, nuove installazioni alberghiere nei luoghi religiosi e installazioni produttive nella West Bank.

Nel corso della stessa conferenza stampa il premier è tornato sullo stato dei rapporti tra Italia ed Egitto. I due Paesi sono soddisfatti della loro collaborazione bilaterale che intendono approfondire e rafforzare ulteriormente in futuro. Berlusconi ha parlato di «velocità e contenuti eccezionali» nei rapporti bilaterali, e ha aggiunto che ci sono «molti progetti anche per il futuro». Mubarak ha parlato di «Paesi amici» che hanno intrapreso una «cooperazione su un itinerario molto promettente». Al vertice di oggi sono stati firmati 14 accordi bilaterali in vari settori, tra i quali spicca quello che vede coinvolta l'Eni, che apre, ha detto Berlusconi, nuove ricerche nel Sinai, dove si stima ci siano «enormi possibilità per il gas».