4 maggio 2024
Aggiornato 05:00

Papa: domani quarto anno dall'elezione, a maggio la Terra Santa

Il bilancio: 23 viaggi, due Encicliche, un libro, 8 «Urbi et Orbi»

Città del Vaticano - Erano le 17.56 quando il 19 aprile 2005 veniva dato l'annuncio dell'elezione del nuovo Papa con la tradizionale fumata bianca. Il successore di Giovanni Paolo II era Joseph Ratzinger che scelse il nome di Benedetto XVI. Sono trascorsi 4 anni da quel giorno. Il Papa, infatti, festeggia domani il quarto anniversario di pontificato. Un tempo breve - se si paragona ai quasi 27 anni di Wojtyla - ma certamente ricco e intenso.

Dodici i viaggi apostolici in Italia; undici quelli internazionali. E si avvicina la trasferta all'Aquila (il 28 aprile) tra i terremotati e la prima visita in Terra Santa, dall'8 al 15 maggio, con tappe in Giordania e Israele. Ed ancora: due le Encicliche in attivo (la 'Deus Caritas est' è del 25 dicembre 2005 e la 'Spe Salvi' è del 20 novembre 2007), si attende la terza Enciclica, quella sociale, che dovrebbe arrivare entro l'estate e rimandata per mesi a causa della crisi finanziaria mondiale che ha fatto 'riscrivere' alcune parti attuali. Due sinodi, un'Esortazione apostolica, un libro - 'Gesù di Nazareth' - una lettera ai cinesi, la revoca della scomunica dei lefebvriani, il Motu proprio che liberalizza la messa in latino, 8 messaggi 'Urbi et Orbi', due le Giornate Mondiali della Gioventù a cui ha partecipato (Colonia 2005 e Sydney 2008). Un bilancio già ricco dopo solo 48 mesi.

Recentemente, però, per il Papa si sono aperti due fronti di polemiche: la decisione di revocare la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani, a cui si è sovrapposto il 'caso Williamson', ha suscitato non poche critiche e qualche frizione con il mondo ebraico e nelle relazioni diplomatiche con Israele, già considerate delicate. Inoltre, la nomina (successivamente revocata) di un ultra-conservatore ad ausiliare di Linz, ha ulteriormente sollevato polemiche. Gli ebrei chiedono chiarimenti, gli episcopati criticano il governo del Papa, i politici di mezz'Europa - con la Cancelliera Merkel in testa - pretendono spiegazioni e assicurazioni. È il Papa in persona a scrivere la parola fine sul dossier dei lefebvriani, scrivendo una lettera senza precedenti in cui chiede scusa per non aver saputo fin dall'inizio delle dichiarazioni negazioniste di Williamson, e ribadendo la sua intenzione di lavorare per l'unità della Chiesa.

A marzo, in occasione del viaggio in Africa, si apre un altro fronte polemico. Il Papa parla dell'uso dei preservativi e della lotta all'Aids e viene tacciato come «irresponsabile». Si mobilitano i governi europei; è proprio di ieri una nuova ferita nelle relazioni diplomatiche tra Vaticano e Belgio. La Santa Sede, con una dura nota della segreteria di Stato, critica duramente la risoluzione del Parlamento del Belgio che ha condannato le parole del Papa sui condom, definendole «inaccettabili». E «deplora che una Assemblea Parlamentare abbia creduto opportuno di criticare il Santo Padre, sulla base di un estratto d'intervista troncato e isolato dal contesto, che è stato usato da alcuni gruppi con un chiaro intento intimidatorio».

Tra 20 giorni Benedetto XVI compirà un pellegrinaggio in Terra Santa. Sarà una visita nel segno del dialogo interreligioso, della richiesta di pace per quella zona e per proseguire sul confronto nelle relazioni Vaticano-Israele.

Nel quinto anno di Pontificato dovrebbe vedere la luce la nuova enciclica sociale e forse il secondo volume del Gesù di Nazaret. A giugno si chiuderà l'Anno Paolino e si aprirà l'Anno sacerdotale. Si continuerà a parlare di Africa con il Sinodo speciale di ottobre, mentre a settembre il Papa è atteso in Repubblica Ceca e nel 2010 dovrebbe tornare in Germania. Diverse anche le tappe italiane in programma: Cassino, San Giovanni Rotondo, Viterbo e Bagnoregio, Brescia e Torino nel 2010 per l'ostensione della Sindone.