26 aprile 2024
Aggiornato 05:00

Terremoto e referendum, ADUC: Uno schiaffo alla miseria

Le tasse eterne dell'emergenza

ROMA - E' come gettare il pane quando abbiamo accanto un fratello affamato. Uno schiaffo alla miseria. Così potremmo definire la decisione del governo Berlusconi di non accorpare le elezioni europee con l'appuntamento referendario. Al di là del merito dei quesiti, il buon senso, e un buon governo della cosa pubblica, dovrebbe portare alla razionalizzazione delle scadenze elettorali.

Questo vale sempre e, in particolare, quando ci si trova di fronte ad emergenze quali quelle del terremoto in Abruzzo. Non si possono sprecare soldi inutilmente. Sull'argomento eravamo intervenuti già nel 2005 (1): l'election day è stato sponsorizzato da tutte le parti politiche che, guarda caso, l'hanno dimenticato per i successivi appuntamenti ed è così anche in questa occasione. Come spiegherà ai terremotati questo sciupio di soldi, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi?
Con una battuta?
E dove prenderà l'equivalente di questo sperpero?
Dal 5 per mille delle associazioni che già operano volontariamente in loco, esercitando quella sussidiarietà che già fa risparmiare allo Stato?
Dall'aumento delle tasse che, per bocca dello stesso Berlusconi, sono a livelli intollerabili?
Dall'aumento dell'accisa sulla benzina turlupinando, di nuovo, i contribuenti?

Qui sotto un elenco di provvedimenti «provvisori» poi divenuti «definitivi» sull'aumento delle tasse sulla benzina.
* 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
* 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
* 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
* 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;
* 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
* 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
* 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
* 205 lire per la missione in Libano del 1983;
* 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
* 39 lire (0.020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004.

A breve dovremo aggiungere anche quella sull'Abruzzo e, magari, i nostri nipoti tra 70 anni la pagheranno ancora?

Primo Mastrantoni, segretario Aduc