Sisma Abruzzo, Manganelli: Primi arresti per sciacallaggio
«E' una triste consuetudine»
L'AQUILA - Mentre migliaia di uomini delle forze dell'ordine, insieme a volontari e a personale della Protezione civile, sono impegnati nel lavoro di soccorso ed emergenza, a L'Aquila e provincia sono già avvenuti i primi arresti per sciacallaggio.
«Ho visto arrivare nella tendopoli, adibita a questura, degli arrestati sorpresi mentre rubavano nelle case abbandonate. È una triste consuetudine», ha detto il capo della Polizia Antonio Manganelli che già in mattinata aveva però ribadito che «il coordinamento dei soccorsi e dei controlli è stato attuato con la tempestività e la cura che la situazione impone».
La dichiarazione del capo della polizia è sul sito della polizia di Stato. Una volta arrivato sul posto il prefetto Manganelli ha spiegato di essersi trovato «di fronte a una scena orribile di morti e macerie». Migliaia di vigili del fuoco e centinaia di uomini della polizia sono impegnati principalmente nelle attività di soccorso ma anche nei controlli stradali e delle case ormai disabitate. In questi momenti va evitata la confusione anche se è comprensibile il desiderio di intervento e «la voglia di esserci, soprattutto per chi ritiene ci possano essere parenti in difficoltà» ha proseguito il Capo della Polizia.
Per i soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto sono stati allestiti 5 centri operativi misti ognuno composto da rappresentanti del dipartimento di Protezione civile, da sindaci, dai Carabinieri, della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco.
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