4 maggio 2024
Aggiornato 19:00

La Polizia mette il «Topino» nella rete

Grazie a sofisticati congegni rubavano i codici e clonavano carte di credito

PESCARA - Il settimo componente della banda si è costituito ma gli altri sei che clonavano i bancomat nei supermercati, erano già stati arrestati dalla Polizia postale di Pescara in collaborazione con l'Interpol. Tale collaborazione è stata necessaria poiché, dei sette arrestati, quattro sono stati individuati in Romania ed uno in Francia.
I particolari dell'operazione denominata «Topino» sono stati rivelati, durante una conferenza stampa tenuta a Pescara, dal dirigente del compartimento Polizia postale, Pasquale Sorgonà.

Tutto era iniziato nel 2007 con il primo arresto del gruppo, un cittadino romeno detto «sobolanu» (topino in romeno) che in un supermercato di Pescara tentava di inserire nel lettore «pos» per bancomat e carte di credito, un congegno denominato «skimmer», che registra i codici magnetici, utilizzati per clonare altre carte.

Da ogni codice «rubato» riuscivano, con specifici software, a riprodurre fino a mille nuovi codici, che utilizzavano poi per fare ingenti acquisti via internet.

L'organizzazione, composta da sei romeni e un italiano, custodiva in un appartamento di Ostia, sul litorale romano, oltre 1.200 codici di carte di credito ma anche materiale tecnologico di elevato valore: tv al plasma, cellulari e computer che gli arrestati acquistavano on-line per poi rivendere ai ricettatori.

Il capo della banda, l'uomo che si è costituito, reclutava dalla Romania i complici che poi operavano al nord e al centro Italia, coordinati dalla «mente tecnica», un siciliano esperto informatico, unico italiano del gruppo.

Questo ponte tra Italia e Romania, virtuale come la rete del web nella quale acquistavano i beni, è stato definitivamente smantellato con quest'ultimo arresto.