4 maggio 2024
Aggiornato 20:00

In Lombardia Gdf sequestra 7,5 milioni di «gratta e vinci-truffa»

Parte dei 180 milioni messi in commercio negli ultimi sei anni

MILANO - Sette milioni e mezzo di biglietti del tipo «gratta e vinci» che promettevano vincite fino a 30mila euro, ma che in realtà ne avrebbero «pagato» al massimo due, sono stati sequestrati in alcune provincie lombarde dalla guardia di finanza che ha anche denunciato dieci persone collegate a sette società, (quattro della provincia del capoluogo lombardo, una in provincia di Como, una in provincia di Varese e una in provincia di Frosinone) che producevano e commercializzavano i tagliandi.

Secondo un calcolo approssimativo fatto dagli investigatori delle fiamme gialle la truffa andava avanti da circa sei anni e i tagliandi messi in commercio in tutta Italia potrebbero arrivare a 180 milioni. Complesso il meccanismo dell'ingegnosa truffa. Nel 2002 i Monopoli di Stato hanno concesso l'utilizzo del sistema di vendita istantanea del tipo «gratta e vinci» per i concorsi a premi e sono molti, nel settore commercio fino a quello editoriale, ad averne approfittato per promuovere i propri prodotti. Ad intravedere un business, ma questa volta truffaldino, sono stati anche i soggetti denunciati nel corso di questa indagine, che si sono inventati dei «gratta e vinci» per pubblicizzare delle presunte «cartoline artistiche».

Ottenuto attraverso il «silenzio assenso» il permesso dal Ministero delle attività produttive, le società indagate hanno iniziato a stampare e commercializzare milioni di tagliandi promettendo principalmente ai tabaccai, ma anche a edicolanti e commercianti di alimentari, di triplicare le loro percentuali di guadagno sulla vendita di ogni tagliando (dal 5% dato dai Monopoli si arrivava al 30%).

Gli esercenti erano ignari della truffa, ma forse per via dell'alta percentuale promessa, non erano sempre, tutti, in buona fede. Nonostante le ripetute intimazioni ai titolari di alcune di questa società da parte dei Monopoli, appena avevano sentore che si potesse trattare di una truffa, i soggetti coinvolti hanno sempre continuato a commercializzare i tagliandi. Per questi 7,5 milioni di «gratta e vinci» sequestrati il guadagno illecito sventato è di oltre 12 milioni di euro. Non solo, le fiamme gialle di Seregno (Milano) hanno individuato per i dieci denunciati un giro d'affari di 231 milioni di euro che ha generato un danno alle casse dello Stato, per mancati diritti erariali, di 53 milioni di euro e un'evasione all'Iva di 38 milioni di euro.