24 aprile 2024
Aggiornato 11:00

Omicidio Poggi: rito abbreviato per Stasi. La difesa: atto di forza

Pena scontata di un terzo in caso condanna, Sentenza dal 18 aprile

PAVIA - Svolta 'a sorpresa' nel processo Poggi: stamattina l'unico imputato, Alberto Stasi, il 25enne accusato dell'omicidio «volontario aggravato da crudeltà» della sua fidanzata Chiara Poggi, si è alzato in aula e, con poche parole, ha chiesto di essere processato con rito abbreviato. In caso di condanna gli verrà 'abbonato' un terzo della pena, ma la difesa respinge l'idea che in questo gesto si possa leggere una velata ammissione di colpevolezza per il delitto di Garlasco del 13 agosto del 2007. Al contrario «è un atto di forza per dimostrare velocemente la sua innocenza» ha detto l'avvocato Giuseppe Colli, membro del collegio difensivo insieme al fratello Giulio e al professor Angelo Giarda. «Per noi - ha aggiunto - è innocente, non cambia niente».

Certo però la richiesta riduce di molto i tempi del processo, la sentenza potrebbe arrivare già il 18 aprile, e questo non dispiace neanche ai Poggi: «E' un loro diritto - ha commentato mamma Rita - che hanno esercitato. I tempi saranno più rapidi e questo è positivo». Questa mattina, prima che l'avvocato di parte civile avesse il tempo di partecipare alla discussione, Stasi si è alzato dal banco dell'aula magna del Tribunale di Vigevano e, rivolgendosi al Gup Stefano Vitelli, ha detto: «Chiedo di essere ammesso al giudizio abbreviato». Poche parole che non hanno turbato la mamma di Chiara: «Non mi ha fatto nessun effetto».

Sul procedimento l'effetto è stato invece immediato. Il magistrato ha infatti dovuto interrompere l'udienza preliminare e disporre con un'ordinanza l'avvio del processo vero e proprio con rito abbreviato semplice il 9 aprile. In quella data parleranno i pubblici ministeri Rosa Muscio e Claudio Michelucci, nonostante abbiano già esposto «nel merito» le proprie accuse contro Stasi e chiesto il rinvio a giudizio. «Riformuleranno le loro richieste nell'ottica, diversa, del rito abbreviato» ha sottolineato Vitelli. Poi toccherà al legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, e infine alla difesa il 18 aprile. «Dovrebbero bastare queste due udienze» ha aggiunto il Gup. Poi si ritirerà in Camera di consiglio per la sentenza.

La decisione verrà presa allo stato degli atti, cioè sulla base delle perizie e controperizie che riguardano, in particolare, il computer portatile di Stasi, la sua bicicletta, le scarpe e il portasapone di casa Poggi. Il giudice potrà però anche disporre un supplemento d'indagine e ulteriori perizie oltre a quelle già contenute nel fascicolo. In questo caso sarà necessario uno slittamento di due o tre mesi. Un fascicolo che durante l'udienza preliminare la difesa aveva tentato invano di snellire con una serie di eccezioni. Il Gup le aveva tutte respinte, tranne quella di togliere dagli atti le intercettazioni telefoniche tra Stasi e i suoi legali. Oggi è stata forse proprio la lettura di quell'ordinanza a far pensare ai difensori di Alberto che ci siano tutti gli elementi per l'assoluzione.

Un'altra ipotesi è che i difensori temessero, in caso di un rinvio a giudizio, il processo davanti alla Corte d'assise di Pavia. Lasciando il giudizio a Vigevano Stasi beneficerà infatti, se ritenuto colpevole, di uno sconto di un terzo della pena in grado di trasformare, per esempio, l'ergastolo in reclusione a 30 anni e l'ergastolo con isolamento diurno in l'ergastolo semplice. Nessuna richiesta di rito abbreviato, invece, è stata presentata per l'altro procedimento che riguarda Stasi, quello per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Per questo capo d'accusa l'udienza preliminare è stata aggiornata al 9 aprile e il 18 il Gup deciderà sul rinvio a giudizio o meno.