Caffarella, altri 2 arresti: positivi al test del Dna
I due romeni, 18 e 27 anni, sono stati riconosciuti dalle vittime
ROMA - Il capo della mobile della questura di Roma, Vittorio Rizzi, ha confermato che per lo stupro di San Valentino della Caffarella la procura di Roma ha notificato due provvedimenti di custodia cautelare in carcere ai danni di altri due cittadini romeni. Si tratta di A.I., da poco 18enne, e di G.O., 27enne, entrambi originari della città di Calarasi, in Romania, e entrambi ospitati negli ultimi mesi a Roma in un padiglione della vecchia fiera.
Secondo quanto spiegato dalla Questura il Dna dei due romeni sarebbe già stato sottoposto al test di comparazione con quello dei reperti trovati sulla ragazzina di 14 anni violentata e nella zona dove è avvenuta la violenza e ci sarebbero delle corrispondenze con i loro profili genetici. I due romeni sono anche stati riconosciuti dalle vittime della violenza. Le verifiche sul Dna, ha detto Rizzi, hanno già confermato che si tratta dei due autori dello stupro di San Valentino.
Le loro foto sono state mostrate ieri sera alla coppia aggredita al Parco della Caffarella, che li ha riconosciuti. A finire per primo nelle maglie degli investigatori è stato il 18enne. La quarta sezione della Mobile ha lavorato sulla «serialità», ha illustrato Rizzi, spiegando che le indagini sono state concentrate sulla ricerca di soggetti che avessero compiuto delle rapine nella zona della Caffarella nei giorni immediatamente precedenti e successivi al 14 febbraio. La polizia ha così scoperto che il 13 febbraio una rapina era stata compiuta ai danni di quattro ragazzi, mentre il 15 un'altra giovane coppia era stata vittima di un'aggressione.
I telefonini rubati nelle due occasioni erano finiti sul mercato ma la polizia è riuscita a recuperarli grazie al fatto che, una volta acquistati, hanno ripreso a funzionare sulla rete mobile. In particolare dall'acquirente di uno dei telefonini la Mobile è risalita fino al 18enne. E' stato lui, poi, a fare il nome del suo complice, che era detenuto nel carcere di Trieste.
Per ironia della sorte i due sono stati bloccati lo stesso giorno, il 18 marzo, il primo nell'ambito delle indagini per la Caffarella, il secondo per ricettazione. Entro cinque giorni, ha spiegato Rizzi, saranno interrogati dal Gip. Restano in carcere, invece, Karol Racz e Alexandru Isztoika Loyos perchè, ha sottolineato il capo della Mobile, al loro carico pendono anche accuse che non riguardano la Caffarella.