29 aprile 2024
Aggiornato 15:30

'Ndrangheta, arrestato Giovanni Strangio, il killer di Duisburg

E a Bagheria preso boss Lo Nigro. Maroni:giornata da incorniciare

REGGIO CALABRIA - Sono le 23.15 del 12 marzo 2009, ad Amsterdam, Olanda, nel quartiere Diemen, periferia nord-est, via Griend, al civico n.59, una casa di tre piani è circondato da poliziotti olandesi, italiani e tedeschi: al suo interno si nasconde, forse, Giovanni Strangio, classe 1979, inserito nell'elenco dei 30 ricercati più pericolosi in territorio nazionale, stilato dal ministero dell'Interno, ritenuto il killer che il 15 agosto del 2007, a Duisburg, in Germania, uccise sei persone, tutte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari di San Luca, in Calabria, storica rivale della cosca dei Nitta-Strangio.

Una strage che allunga la faida di San Luca, una risposta all'omicidio di Maria Strangio del Natale 2006. E' un attimo, la polizia fa irruzione, coronando così due anni di indagini, intercettazioni e pedinamenti: Giovanni Strangio, resosi irreperibile subito dopo la mattanza di Duisburg, è in compagnia della moglie e del figlio piccolo. Insieme con Strangio i poliziotti, nell'appartamento, trovano anche Francesco Romeo, classe 1967, ricercato da oltre dieci anni (è latitante dal 1997), con mandato di cattura internazionale, per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, per il quale è stato condannato a dieci anni di reclusione. Romeo è inserito nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi in territorio nazionale. Questi due arresti prestigiosi - spiega il Questore di Reggio Calabria, Santi Giuffrè - sono la naturale prosecuzione dell'arresto di Giuseppe Nirta, classe 1973, catturato il 23 novembre del 2008, proprio ad Amsterdam». Giovanni Strangio e Francesco Romeo, infatti, sono entrambi cognati proprio di Giuseppe Nirta e sono ritenuti esponenti di vertice dell'omonima famiglia mafiosa, da quasi vent'anni in lotta con i Pelle-Vottari.

Anche il procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, solitamente piuttosto abbottonato, non riesce a nascondere la soddisfazione per il doppio arresto in terra olandese: «E' un grande risultato - dice - che testimonia il livello eccezionale degli investigatori di Reggio Calabria, che sono avvalsi di strumenti essenziali come le intercettazioni telefoniche, facendo perno, però su sagacia e impegno e sulla collaborazione internazionale con le altre polizie». L'arresto di Giovanni Strangio, presunto killer della strage di ferragosto del 2007 «è un'operazione importante che ha dato una grande risposta del dopo Duisburg. Adesso bisogna continuare con tutti i livelli», è questo il commento, soddisfatto, del procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. La cattura di Strangio e Romeo rappresenta l'ennesimo risultato eccezionale del capo della Squadra Mobile, Renato Cortese: «Dietro il mio volto - afferma - c'è un grande lavoro da parte di tanti bravissimi investigatori. In questo caso, poi, - aggiunge - ci siamo avvalsi del supporto dello Sco, nonché della straordinaria collaborazione con i colleghi tedeschi e olandesi, con i quali abbiamo formato un'unica squadra mobile».

Giovanni Strangio, era armato ma non ha opposto resistenza, in Olanda conduceva una vita apparentemente tranquilla, si premurava di uscire camuffato con cappellini da baseball calati sul viso. Aveva con sè un milione di euro, ma non conduceva una vita da magnate: viveva tranquillo nella periferia di Amsterdam, non aveva fatto i conti con gli uomini di Renato Cortese, ai quali, dopo l'irruzione dell'appartamento, non ha opposto resistenza. Ora il 'destino' del boss sembra incerto: sia Italia che Germania chiedono l'estradizione di Giovanni Strangio, ha dichiarato all'Afp una portavoce della procura di Amsterdam, Ruth Gorissen. Ma quello di Strangio non è l'unico 'colpo' messo a segno nella lotta contro la criminalità organizzata dalle forze dell'ordine.

Nel corso della notte, infatti, i carabinieri di Bagheria hanno arrestato Antonio Lo Nigro, una delle figure emergenti e di maggiore spessore nel panorama criminale mafioso palermitano. Lo Nigro, trentenne palermitano, era latitante dal 15 gennaio 2008, colpito da un provvedimento di cattura per associazione mafiosa, era inserito nell'elenco dei 100 catturandi più pericolosi. L'uomo è stato sorpreso dai carabinieri al centro di Bagheria in un elegante appartamento, preso in affitto da una 29enne bagherese, arrestata per favoreggiamento. A Napoli, infine, i militari dell'Arma hanno bloccato Nicola Di Febbraro, reggente del clan scissionista Misso, killer spietato accusato di quattro omicidi. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni in una nota ufficiale ha parlato di «una giornata da incorniciare nella lotta alla criminalità organizzata: con gli arresti di Giovanni Strangio e Francesco Romeo ad opera dello Sco e della Squadra mobile di Reggio Calabria, e di Antonino Lo Nigro da parte dei Carabinieri di Bagheria, sono stati inferti due durissimi colpi alla 'ndrangheta e alla mafia».