8 maggio 2024
Aggiornato 01:00

Rifiuti: Cittadini tornano in piazza per dire no a sito Chiaiano

La manifestazione si è svolta senza alcun incidente

NAPOLI - Si è concluso poco prima delle 20 il corteo di protesta che, per circa due ore, ha attraversato le strade di Marano e di Chiaiano per dire no alla discarica e per chiedere la chiusura del sito. Oltre 500 persone si sono date appuntamento alla stazione della metropolitana del quartiere a Nord di Napoli per poi sfilare nel centro di Marano.

In testa al corteo uno striscione di solidarietà al sindaco Salvatore Perrotta al quale, lo scorso 27 febbraio, la Procura di Napoli ha vietato la dimora nel comune a seguito di un'inchiesta che lo vede indagato per abuso di ufficio, falsità ideologica in atti pubblici e per aver realizzato una discarica abusiva di rifiuti solidi urbani sul territorio cittadino nel periodo dell'emergenza rifiuti in Campania. Alla manifestazione hanno partecipato donne, bambini, movimenti di disoccupati e rappresentanti dei comitati che, da mesi, si oppongono alla realizzazione della discarica nelle ex cave di tufo.

«Dopo la militarizzazione dell'area con oltre un centinaio di militari che occupano la nostra terra dal mese di luglio, le strade dei nostri quartieri - dicono i rappresentanti del Comitato in difesa delle cave di Marano e Chiaiano - si presentano oggi come uno scenario di guerra, con volanti e poliziotti a ogni angolo di strada». Secondo i manifestanti le decine di cave che compongono il Parco delle colline metropolitane potrebbero «risultare funzionali all'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti costruendo a Napoli nord il più grande sversatoio d'Europa chiudendo l'intero ciclo dei rifiuti depositando a Chiaiano - denunciano - anche le ceneri degli inceneritori in costruzione in Campania. Una prospettiva di morte davanti alla quale 200 tonnellate al giorno scaricate fino a ora nella cava del Poligono sono davvero poca cosa».

La manifestazione si è svolta senza alcun incidente.