28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Per LAV è l’inizio di un cambiamento positivo, ora subito il disegno di legge del governo

Nuova ordinanza aggressione cani

Piena responsabilità ai proprietari, valorizzato ruolo veterinario esperto in comportamento, abolita inutile e dannosa “lista nera delle razze”, i maltrattamenti sono da codice penale

La nuova Ordinanza Ministeriale sulla tutela dall’aggressione dei cani annunciata oggi dal Sottosegretario Francesca Martini, rappresenta una svolta sia nel metodo di confronto attivato con le associazioni animaliste e veterinarie, cioè con coloro che operano quotidianamente a contatto con i quattrozampe, sia nel merito di molte delle previsioni finalizzate alla prevenzione dei possibili incidenti anche in ambito domestico e della seria responsabilizzazione non solo dei proprietari, ma anche di coloro che detengono i cani per un periodo limitato nel tempo.

«La nuova Ordinanza dovrà essere seguita subito dal preannunciato Disegno di Legge del Governo rappresentando così un importante inizio di cambiamento per promuovere e garantire un rispettoso rapporto uomo-quattrozampe - dichiara Gianluca Felicetti, presidente della LAV - Finalmente si supererà la miope politica degli interventi ‘spot o fotocopia’ adottati in quasi sei anni e sarà possibile avere uno strumento duraturo nel tempo e sanzioni certe per i trasgressori».

Tra i punti positivi contenuti nell’Ordinanza, la LAV sottolinea l’importanza dell’abolizione della inutile e dannosa «lista nera» delle razze considerate pericolose; la responsabilizzazione piena di chi ha la proprietà e di chi detiene un cane a prescindere dalla razza o meno di appartenenza sia nell’acquisizione del quattrozampe così come della sua conduzione; l’istituzione di percorsi formativi per chi vive con un cane organizzati anche con la partecipazione delle associazioni animaliste; il coinvolgimento di medici veterinari esperti in comportamento animale in caso di rilevazione di rischio potenziale elevato da parte dei Servizi Veterinari pubblici.

«Accogliamo con estremo favore l’abolizione della cosiddetta ‘lista nera’ poiché oltre a non avere alcun fondamento scientifico, non si è dimostrata di alcuna utilità ai fini della prevenzione e ha criminalizzato ingiustamente molti animali. Non esistono infatti razze pericolose, ma solo razze e singoli cani che presuppongono una maggiore conoscenza cinofila - dichiara Ilaria Innocenti, responsabile del settore Cani e Gatti della LAV - Per prevenire i fenomeni di aggressività anche all’interno delle mura domestiche, ovvero la stragrande maggioranza, è necessaria infatti la piena responsabilizzazione dei conduttori e la loro formazione affinché sappiano educare il cane e riconoscerne i segnali per poter intervenire, con l’aiuto di esperti, in maniera appropriata e tempestiva per aiutarlo a ripristinare l’equilibrio relazionale. Ed è proprio a questo compito che l’Ordinanza assolve, istituendo una sinergia tra mondo veterinario e associazioni».

Il provvedimento normativo contiene importanti segnali di attenzione non solo alla prevenzione e alla consapevolezza di coloro che vivono in compagnia di un quattro-zampe, ma anche al benessere di quest’ultimo.

La LAV plaude infatti anche alla scelta del guinzaglio rispetto alla museruola nei luoghi aperti al pubblico, opzione prevista dal 1954 con il Regolamento di Polizia Veterinaria, al divieto di addestramenti all’aggressività e ai divieti di commercializzazione di cani con tagli estetici e di interventi chirurgici destinati a modificarne la morfologia, interventi che se non effettuati a scopi curativi, l’Ordinanza precisa che siano da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell’articolo 544 ter del Codice penale.

Rilevante è anche la presa d’atto citata in premessa della sentenza della Corte di Cassazione secondo cui l’utilizzo di collari elettrici configura il reato di maltrattamento, chiarendo inequivocabilmente anche per gli organi di controllo come l’uso di questi dispositivi sia un reato.