Il robot chirurgico contro le apnee gravi
Dalla Rep. Ceca al “Morgagni-Pierantoni” per studiare le nuove applicazioni dell’U.O.Orl di Forlì
Per combattere le apnee gravi, l’U.O. di Otorinolaringoiatria dell’ospedale «Morgagni-Pierantoni», diretta dal professor Claudio Vicini, mette in campo il robot chirurgico. La struttura forlivese è, infatti, la prima al mondo ad aver applicato la chirurgia robotica alla cura del paziente apneico grave, intervenendo sulla base-lingua.
A studiare le nuove applicazioni dell’equipe del prof. Vicini è arrivato, oggi, dalla Repubblica Ceka, il dottor Karel Slama, otorino esperto in oncologia robotica. Il professionista del Masaryk Hospital, ospedale vicino a Praga, ha assistito a un intervento su un paziente affetto da apnea ostruttiva, operato col robot chirurgico «Da Vinci» alla base lingua. «La visita del dottor Slama è la prima tappa di una collaborazione internazionale sulla tecnica robotica Tors (Trans Oral Robotic Surgey) – illustra il professor Claudio Vicini – come noi, lo specialista ceko è uno dei pochi in Europa ad aver utilizzo il robot in Otorinolaringoiatria. Entrambi abbiamo avuto lo stesso maestro, il professor Gregory Weinstein della Penn University di Philadelphia». Dopo lo stage negli Usa, l’U.O. Orl ha autonomamente sviluppato la chirurgia base-lingua, particolarmente importante per il paziente apneico grave. «Si tratta di un’area difficilmente accessibile per il chirurgo che, quando interviene, lo fa inevitabilmente in maniera molto invasiva – illustra il direttore – la mia idea è stata quella di usare il robot per tale patologia, con esiti molto meno devastanti. Il dottor Slama si è mostrato molto interessato a questa particolare applicazione del robot, chiedendoci di poter vedere personalmente il suo utilizzo nella roncologia delle apnee». Da parte sua, il professionista ceco vanta una notevole esperienza in oncologia robotica. «Tale tecnologia presenta molteplici vantaggi per il paziente – illustra il dottor Karel Slama – in primis, consentendo di lavorare all’interno della cavità orale, il robot non rende più necessario il taglio esterno. Inoltre, il decorso post-operatorio risulta molto più celere: una mia paziente affetta da importante tumore è stata dimessa dopo appena quattro giorni dall’intervento».
Sin dal 2003, l’U.O. Orl di Forlì pratica poi la sleep-endoscopy, ovvero un insieme di procedure diagnostiche, di relativa recente introduzione, eseguite con tecnica endoscopica in un paziente roncopatico che «dorme», spontaneamente o sotto influsso farmacologico. «La chirurgia dei grandi apneici da noi sviluppata è un settore di nicchia – commenta il direttore – abbiamo avuto molto delegazioni estere interessate a studiare questa nostra applicazione: iraniani, egiziani, americani, israeliani. In estate, ospiteremo anche un professionista australiano».