«Sul carcere ai giornalisti decidano le Camere»
Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervistato da Giuliano Ferrara su Radio24 a ’Parliamo con l’elefante’
Sul carcere ai giornalisti che pubblicheranno intercettazioni che devono essere distrutte «ci affidiamo alla libera valutazione del Parlamento». Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervistato da Giuliano Ferrara su Radio24 a ’Parliamo con l’elefante’.
Emendamento di proposta parlamentare - «Avevamo proposto un emendamento che aveva eliminato la previsione del carcere per i giornalisti puntando più sulle sanzioni pecuniarie agli editori, e non ci sono stati riconoscimenti nei nostri confronti. L’emendamento che introduce il carcere è di proposta parlamentare, è stato approvato in commissione, non senza contrasti, con voci contrarie anche da esponenti del Pdl».
Alfano ha inoltre spiegato che questo emendamento non contiene «un generico riferimento, ma si riferisce alla possibilità di punire chiunque contribuisca a pubblicare intercettazioni che il giudice ha detto che devono essere distrutte. Pubblicarle, dunque, sarebbe un’azione platealmente illegale. Si fa un gran parlare della Costituzione e non si cita mai l’articolo 15, che tutela la segretezza della corrispondenza e delle comunicazioni».
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