27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Ilva di Taranto

«Ilva e Ministro Prestigiacomo facciano chiarezza»

Sull’esito dell’incontro romano tra il Ministro dell’Ambiente, Prestigiacomo e le Organizzazioni sindacali sul tema dell’emissione delle diossine ILVA, l’assessore al bilancio, Michele Pelillo

«Quelle che solo pochi giorni erano preoccupazioni legate a indiscrezioni giornalistiche oggi, alla luce delle dichiarazioni che il ministro Stefania Prestigiacomo ha rilasciato nel corso dell'incontro avuto con i sindacati, diventano una dura realtà da ingoiare.
«Secondo il Ministro- ha ricordato l’assessore-l'Ilva non è pronta ad applicare il metodo dell'Urea e il ministero dell'Ambiente non è in grado di concedere l'AIA.

«Solo pochi giorni fa sono intervenuto per manifestare pubblicamente le mie preoccupazioni legate alla possibilità che la grande industria, nonostante le rassicurazioni fornite pubblicamente in commissione ambiente, non sia in grado di rispettare il primo step previsto dalla legge regionale contro la diossina.
«Avevo, dunque, ragione a manifestare tutta la mia apprensione – prosegue Pelillo- e quelle che si ritenevano solo delle anticipazioni giornalistiche si svelano notizie fondate. A questo punto ritengo sia necessario un atto di responsabilità da parte di chi ha realmente la possibilità di dipanare il mistero. L'Ilva o il Ministro divulgano informazioni in totale contrapposizione tra loro: chi dice il vero? Chi sta usando questa situazione cercando di strumentalizzare il diritto alla salute della nostra gente? Ricordiamo, per la cronaca, che proprio un esponente dell'industria aveva rassicurato la Regione circa i tempi di introduzione dell'Urea e che fino ad oggi non sono arrivate notizie ufficiali in contrasto rispetto a questo accordo.

«Apprendiamo sempre dalla stampa che l'Ilva ha inviato una nota alla Presidenza del consiglio per chiedere l'intervento del Governo.
«La città, oggi più d ieri, ha solo bisogno di risposte certe, i tarantini hanno il diritto di sapere la verità e la politica responsabile non consentirà a nessuno che si semini paura.
«»L'Ilva o il Ministro facciano chiarezza in tempi certi e smettano di giocare al solito teatro del ricatto occupazionale. Qui sono in ballo dei diritti sacrosanti sanciti dalla Costituzione – conclude Pelillo - e non è possibile e non è moralmente sostenibile che sul diritto alla salute e sul diritto al lavoro si possa prendere altro tempo».