20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
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Ciao, Eluana. Noi ci fermiamo sulla soglia del tuo ultimo viaggio

La 7 sceglie il silenzio d'ora in poi su questa vicenda che ha lacerato le coscienze

Da oggi, sulla storia infinita di Eluana Englaro - il coma, la battaglia del padre, gli interventi della chiesa, le prese di posizione di ministri, politici, teologi, intellettuali, giornalisti - il tg de La7 spegne le sue telecamere e i suoi microfoni, imboccando la faticosa strada del silenzio. E' tutt'altro che una scelta di comodo. Se il primo dovere di chi fa questo mestiere è quello di informare, bisogna infatti intendersi sul significato e sul contenuto che a tale verbo intendiamo dare. Su questo dramma privato che è assurto a collettiva presa di coscienza (non si sa quanto interessata e strumentale, almeno da parte di alcuni), si è detto tutto quello che si poteva dire. si è dato conto delle diverse opinioni e si è raccontato e spiegato le diverse tappe che hanno condotto all'epilogo odierno.

Il resto, d'ora in poi, rischia di apparire una forma di esasperato voyeurismo. Intendiamoci: questo è il nostro sentimento, non pretendiamo di insegnare o, peggio, di imporre ad altri tale punto di vista. ognuno si regolerà come crede giusto, comportandosi di conseguenza. ma noi riteniamo che sia meglio fermarsi sulla soglia dell'ultimo viaggio di Eluana, perché altri collegamenti, altre dirette, altri resoconti non aggiungerebbero ulteriori elementi di conoscenza, piuttosto di confusione. Non siamo a Vermicino, non c'è alcuna ultima disperata lotta per tirare Alfredino fuori dal pozzo. C'è una tragedia, c'è una figlia, c'è un padre, c'è una sentenza emessa secondo le leggi degli uomini. Di tutto ciò, per chi crede, risponderanno secondo le leggi di dio al suo cospetto. Ma se non intendiamo partecipare oltre al dibattito sulla dimensione «fisica» della vicenda, figuratevi se intendiamo entrare nella disamina di quella «metafisica». Ce ne sottraiamo, rispettosamente.

Ecco perchè, secondo scienza e secondo coscienza, decidiamo di staccare la spina. La nostra. prima che l'alibi dell'informazione totalizzante non ci legittimi a trasformarci in protagonisti-spettatori non già del villaggio globale, ma dell'ennesimo Circo Barnum.