26 aprile 2024
Aggiornato 06:30

Immigrazione: Cgil aderisce appello di Medici senza Frontiere, SIMM, ASGI e OISG

Dichiarazione di Morena Piccinini

ROMA - La CGIL aderisce all’appello «divieto di segnalazione, siamo medici e infermieri, non siamo spie» lanciato dalle organizzazioni MSF, SIMM, ASGI e OISG contro l'emendamento al DDL 733 che vuole sopprimere il divieto di segnalazione degli immigrati privi di permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie, in discussione al Senato della Repubblica.

L’emendamento vuole modificare la norma oggi esistente che stabilisce «l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano», demandando così al singolo medico la decisione di segnalare alle autorità il migrante irregolare che si rivolge ad una struttura sanitaria, aumentando in questo modo le barriere al già difficile accesso alle cure.

«La CGIL – si legge nel messaggio di adesione della Segretaria confederale, Morena Piccinini - nel ribadire la sua netta contrarietà alle misure contenute nel DDL 733, che restringono maggiormente il quadro giuridico sull’immigrazione, rendendo sempre più difficile la vita degli immigrati, esprime in particolare viva preoccupazione per un’eventuale approvazione di questo emendamento. Restiamo convinti – conclude Piccinini - che la strada intrapresa dal governo sull’immigrazione non risponda agli interessi generali del paese, che esige una politica orientata per una società interculturale, nel rispetto dell’uguaglianza di diritti e doveri di tutti cittadini».