3 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Le esperienze europee ci dicono che più si è federali meno tasse si pagano

Bortolussi: «Siamo ancora troppo centralisti»

Rispetto ai più importanti paesi dell’area dell’euro, l’Italia presenta un tasso di centralismo fiscale più elevato. Su 100 euro versati di imposte 77,7 vanno allo Stato centrale e solo 22,3 agli Enti locali

«Su 100 euro di entrate tributarie ben 77,7 vanno all’Amministrazione centrale  e solo 22,3 agli Enti locali. In termini reali, a fronte di 459,8 miliardi di euro di entrate tributarie totali registrate nel 2007, 357,1 vanno all’erario e «solo» 102,7 miliardi alle amministrazioni locali. Ciò vuol dire che l’autonomia fiscale dei  nostri territori, rispetto ai principali competitori, è ridotta al minimo».

A commentare i risultati emersi dall’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre è il suo direttore, Giuseppe Bortolussi, che ha messo a confronto le entrate statali e quelle locali di Italia, Francia, Spagna e Germania. Ebbene, se con spagnoli e tedeschi non c’è confronto, merita un chiarimento la situazione della Francia. I transalpini presentano una specificità non riscontrabile negli altri Paesi per quanto concerne il sistema pensionistico. Mentre in tutti gli altri stati presi in esame la previdenza è sostenuta attraverso il versamento contributivo fatto dagli occupati, in Francia è la fiscalità generale a finanziare il sistema.

PRESSIONE TRIBUTARIA - «La cosa che ci preoccupa di più – prosegue Bortolussi – è che dalla lettura di questi dati emerge una corrispondenza lineare tra il livello di centralismo e la pressione tributaria. Ovvero, la quantità di imposte, tasse e tributi che i contribuenti versano in percentuale del Pil è direttamente proporzionale al grado di centralismo fiscale». Infatti, a fronte di un centralismo fiscale che come dicevamo è pari in Italia al 77,7% subiamo una pressione tributaria del 29,9%. La più alta tra i paesi messi a confronto. La Germania, invece, che presenta un gettito fiscale nazionale del 49,4%, ha una pressione tributaria solo del 24%. Idem la Spagna. A fronte di una percentuale di entrate centrali pari al 55,6% registra una pressione tributaria del 25,1%. Solo la Francia è un po’ in controtendenza rispetto ai tre Paesi appena analizzati. Pur avendo un’autonomia impositiva degli enti locali più contenuta della nostra presenta, però, una pressione tributaria del 27 %. Ben più alta di quella tedesca e spagnola ma più contenuta di quasi 3 punti rispetto a quella italiana. I transalpini, pur avendo uno stato centralista, hanno però una pubblica amministrazione più virtuosa, più efficiente e meno costosa, ad esempio, della nostra.

FEDERALISMO FISCALE - «A fronte del risultato emerso da questa elaborazione  – conclude Giuseppe Bortolussi – è necessario approvare in tempi brevissimi la legge sul federalismo fiscale. Solo trattenendo sempre più sul territorio le risorse erogate dai contribuenti e avvicinando i centri di spesa  ai cittadini, si può rispondere meglio alle esigenze di questi ultimi rendendo gli amministratori locali più responsabili e più virtuosi. Tutto ciò con l’obbiettivo di abbassare il carico fiscale generale e conseguentemente migliorare i nostri conti pubblici».