29 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Lotta alla camorra

Maroni: i successi modello di eccellenza da estendere a tutte le mafie

Il ministro dell'Interno riceve al Viminale gli autori dell'arresto del boss Setola: «L'obiettivo è la vittoria finale»

I successi raggiunti negli ultimi mesi nella lotta al contrasto del clan dei Casalesi nel casertano, e più in generale nella lotta alla camorra sono il risultato di un «modello di eccellenza che vogliamo continuare ad applicare anche nella lotta alle altre organizzazioni criminali».
Lo ha detto il ministro Roberto Maroni nel corso dell'incontro di questa mattina al Viminale con i vertici della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. Agli uomini e le donne delle forze dell'ordine impegnati sul campo il titolare del Viminale ha espresso il riconoscimento e la soddisfazione per gli importanti risultati nella cattura di latitanti, ultima quella del killer Giuseppe Setola, e nel sequestro dei patrimoni ai gruppi della camorra nel casertano.

Un 'modello di eccellenza', ha sottolineato Maroni, che si fonda sul coordinamento e sulle sinergie tra le forze dell'ordine e la magistratura napoletana e casertana. Contro le mafie, ha poi sottolineato il ministro, c'è e ci sarà «una lotta senza quartiere e senza titubanze» che vede impegnate tutte le componenti dello Stato e la società civile «che sta dando segnali importanti», ed il cui obiettivo «è la vittoria finale» contro le organizzazioni criminali.

Il capo della polizia Antonio Manganelli ha sottolineato che i risultati conseguiti in questi mesi nel casertano sono il frutto «di un grande lavoro e di un grande impegno». «Sono certo - ha ribadito Manganelli - che ulteriori risultati arriveranno».

Una certezza condivisa dal comandante generale dell'Arma dei carabinieri Gianfrancesco Siazzu che ha sottolineato l'importanza del lavoro investigativo che ha portato alla cattura di feroci latitanti come Setola, arrestato proprio dai carabinieri. Risultati - ha sottolineato Siazzu - di un lavoro «svolto ogni giorno in silenzio; che non sono solo dei carabinieri, della polizia di Stato o della Guardia di finanza: sono il frutto di una sinergia che ci vede tutti uniti».

Insieme al capo della polizia, al comandante generale dell'Arma dei carabinieri ed al comandante in seconda della Guardia di finanza Nino Di Paolo hanno partecipato all'incontro il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso e il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Franco Roberti.