5 maggio 2024
Aggiornato 21:30
Biorisanamento dei siti inquinati

L'ARPA premia la tesi di una studentessa dell'Università di Milano-Bicocca

Il riconoscimento a Barbara Bosio neolaureata in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e per il Territorio. La tesi analizza la possibilità di bonificare un sito inquinato utilizzando i microrganismi presenti in natura

L'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente ha assegnato a Barbara Bosio, neolaureata in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e per il Territorio, uno dei tre premi di laurea su tematiche ambientali riservati agli studenti delle università lombarde.
Barbara Bosio ha svolto la sua tesi di laurea, intitolata Studio dei processi degradativi e caratterizzazione delle condizioni redox di un acquifero contaminato da aniline, presso il Laboratorio di Microbiologia del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio, relatore la professoressa Giuseppina Bestetti.

Il lavoro di Barbara si è basato su un caso reale di inquinamento, una falda acquifera contaminata da prodotti farmaceutici alla fine degli anni 90, e sulla possibilità di utilizzare microrganismi aerobici, presenti in natura, per biodegradare gli inquinanti e bonificare il sito.

«Il lavoro - si legge nella motivazione del Premio - ha ben integrato inquadramento teorico e confronto con un caso pratico ove sono state sviluppate indagini di terreno e analisi di laboratorio. [...] La proposta metodologica e sperimentale che emerge dallo studio, scritto in modo molto lineare e logico, ne fanno un lavoro meritevole di attenzione in quanto applicabile anche in altri contesti lombardi per tarare e verificare l'andamento degli interventi di bonifica in atto».

La falda inquinata
La tesi analizza le possibili tecnologie di bonifica mediante biorisanamento sfruttando le capacità dei microrganismi, naturalmente presenti nell’ambiente da decontaminare, di degradare composti organici più o meno complessi, utilizzando carbonio ed energia. In particolare analizza un impianto di biosparging, cioè di pompaggio di ossigeno nel sottosuolo, installato in una falda acquifera della regione Lombardia contaminata alla fine degli anni 90 da aniline rilasciate dalla presenza in loco di prodotti farmaceutici.

Cosa sono le aniline
L'anilina è un cancerogeno riconosciuto per l'uomo. Provoca soprattutto tumori della vescica, ma anche tumori renali, cutanei, epatici e del sangue.

Il Gruppo di Microbiologia
Il Gruppo di Microbiologia opera all’interno del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano-Bicocca. Le attività di ricerca sono finalizzate a conoscere l’ambiente nelle sue componenti, ad individuare iniziative volte allo sviluppo sostenibile, alla conservazione dell’ambiente naturale e della biodiversità e a risanare l’ambiente compromesso mediante tecnologie innovative.

«Tra le varie tecnologie per il recupero di suoli contaminati - speiga la professoressa Bestetti - quella microbiologica può essere considerata in molti casi una soluzione pratica ed economica. L’incremento di queste tecnologie necessita di un livello adeguato di conoscenze sui meccanismi implicati nella degradazione di composti aromatici e sul comportamento dei microrganismi opportunamente selezionati e introdotti nel sistema. Le attività di ricerca sulle bonifiche biologiche sono di grande attualità soprattutto dopo l’approvazione della normativa in materia ambientale (Decreto Ronchi, DM 471/99 prima e D.lgs 152 del 2006 poi), che suggerisce queste metodologie di bonifica; per questa ragione i progetti di ricerca sviluppati nel nostro Dipartimento sono supportati da numerosi contratti con enti pubblici e privati. Tuttavia le risorse umane che, sia a livello pubblico sia a livello privato, sono formate per operare in questo campo risultano insufficienti mentre la domanda è in crescita».