28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Lotta alla camorra

Catturato Giuseppe Setola, uno dei trenta latitanti più pericolosi

Maroni: «Colpo durissimo inferto alla camorra». Il boss era a capo dell'ala stragista del clan dei Casalesi

È finita oggi la latitanza di Giuseppe Setola, il pericoloso boss a capo dell'ala stragista del clan dei Casalesi che solo due giorni fa era sfuggito alle Forze dell'ordine.
Setola, 38 anni, è stato arrestato dai Carabinieri del Comando provinciale di Caserta in una casa confinante con una clinica di Mignano Montelungo, in provincia di Caserta, dove si era rifugiato - secondo le dichiarazioni del capo della Direzione distrettuale antimafia (Dda) Franco Roberti - perchè ferito durante la fuga rocambolesca dal covo di Trentola Ducenta (Caserta), dove si nascondeva.

L'arresto di Setola, uno dei 30 latitanti più pericolosi d'Italia, ricercato per associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidio e altri gravi reati, è, secondo il ministro dell'Interno Maroni, un «colpo durissimo inferto alla camorra».

«Desidero ringraziare di cuore la magistratura e tutte le forze dell'ordine che hanno lavorato per il conseguimento di questo importantissimo risultato», sono le parole con cui il ministro dell'Interno ha espresso la sua «grandissima soddisfazione» per l'arresto 'eccellente'.

Nella mattinata di oggi era stato già inferto un duro colpo alla camorra e, in particolare, all'entourage di Setola. Durante un'operazione condotta dalla Dia di Napoli, della Guardia di Finanza di Caserta e dal Nucleo investigativo centrale (Nic) della Polizia penitenziaria napoletana, sono stati, infatti, sequestrati beni per un valore di oltre 10 milioni di euro, intestati ai fratelli, altri familiari e prestanome dell'ex latitante.