4 maggio 2024
Aggiornato 14:00
Verso il PDL?

«PDL: serve subito un centro decisionale»

Intervista al Ministro La Russa, reggente di Alleanza nazionale su Libero

I nuovi ministri? «La questione va affrontata nele sedi opportune. Non sui giornali». Messaggio per Denis Verdini. Le candidature alle amministrative? «Vanno decise insieme, da tutto il Pdl». Sms per Silvio BerLusconi. Malpensa? «L'ideale sarebbe avere due hub. Ma se sacrificio deve esserci, io difendo Linate, l'aeroporto dei milanesi». Telegramma per la Lega. Ignazio La Russa ne ha un po' per tutti. Ma con moderazione. ha appena sentito al telefono il coordinatore di Forza Italia. Telefonata che sa tanto di chiarimento. Sicché il ministro della Difesa preferisce non rispondere alle parole, dure, arrivate da via dell'Umiltà. Si vedranno oggi, La Russa e Verdini. E con loro i capigruppo del PdL alla Camera e al Senato. Sul tavolo: composizione del governo, le regionali in Sardegna e l'agenda parlamentare.

Partiamo dai due nuovi ministri in pectore, Brambilla e Fazio. An protesta. Vuole rivedere gli equilibri del governo?
«Non sono questi i termini della questione. An lamenta il fatto che occorra una sede giusta dove discutere questi problemi».

Il partito?
«Esatto. E l'ho detto al telefono a Verdini. A volte si dimentica che certe questioni non possono finire sulle colonne di un giornale».

Ma se due esponenti forzisti vengono promossi, anche An chiederà un gratifica?
«Non mi pare scandaloso il fatto che si parli di Adolfo Urso. Sia per la qualità della persona, sia per l'importanza della sua delega, il commercio con l'estero».

Che problema c'è nell'agenda parlamentare?
«Oggi io e Verdini vedremo i capigruppo di Camera e Senato, bisogna decidere sulla priorità da dare a federalismo, giustizia e presidenzialismo, oltre a tutto ll resto, naturalmente. Ma fino a quando non troveremo un luogo dove discutere, noi di An e di Forza Italia, le tensioni saranno quasi inevitabili. È necessario che nessuno di noi apprenda dai giornali di decisioni che insieme non abbiamo mai discusso».

Che idea ha per questa sede decisionale?
«Semplice, dobbiamo nominare la segreteria generale del Pdl, che dai cento promotori si riduca a una ventina di persone che tra An e Forza Italia accompagnino il processo di avvicinamento ai partito unico, prendendo anche decisioni politiche in questa fase di transizione: serve un organismo che discuta dell'agenda, dello statuto, delle candidature, dei valori. Penso a quanto accaduto a Milano...«

Cioè?
«Per esempio sarebbe il caso che il Pdl desse una risposta alla moschea a cielo aperto organizzata sotto li Duomo, magari con una grande messa a partecipazione popolare anche all'esterno, domenica, in quello che è un luogo simbolo per la nostra cristianità. E per ribadire che le nostre sono sempre preghiere di pace, a differenza di quelle che abbiamo visto in piazza Duomo, dove si bruciavano bandiere».

Verdini propone l'aumento del numero dei componenti del governo oltre la soglia dei 60: siete d'accordo?
«In linea di principio non siamo contrari, ma bisogna fare una legge e non mi pare che sia questione urgente. Ma va bene, parliamone, purché si possa discutere anche del peso di alcuni settori, come il commercio estero, che non è certo meno importante del turismo visto che quella è una materia di competenza regionale».

L'accusa di frenare l'azione di Berlusconi?
«Francamente credo che gli amici di Forza Italia farebbero bene a non tirare troppo per la giacca Berlusconi, lui è il capo di tutto li Pdl, non può essere il risolutore dei problemi interni degli azzurri. Berlusconi è Cassazione per tutto il l'di, ma se loro continuano a rivolgersi sempre a lui per ogni questione, davvero si creano degli squilibri...«