«Bene la decisione del GIP ma serviva più attenzione»
Lo dice Massimo Brutti commissario del Partito Democratico in Abruzzo
«Speravamo che si giungesse presto ad una revoca degli arresti domiciliari. E' tuttavia assolutamente sconcertante che il giudice per le indagini preliminari di Pescara abbia appena nove giorni fa firmato una ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di Luciano D'Alfonso sulla base di accuse ed argomentazioni pesantissime, oggi ridimensionate con una nuova ordinanza» Lo dice Massimo Brutti commissario del Partito Democratico in Abruzzo.
«Evidentemente i recenti interrogatori hanno indotto il magistrato a riconoscere che non vi era necessità degli arresti domiciliari. Ma la prima ordinanza ha prodotto effetti gravi sotto il profilo istituzionale, poiché è stata la premessa dello scioglimento del comune, ed ha turbato fortemente l'opinione pubblica. Questa drammatica altalena si poteva e si doveva evitare. Davvero l’esigenza di evitare l’inquinamento delle prove, dopo che l’inchiesta era già aperta da tempo, rendeva necessario un provvedimento come gli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Pescara? La libertà personale di Luciano D'Alfonso – anche se egli era indagato- meritava un maggiore rispetto. Sono convinto che sarebbe stata giusta una ponderazione maggiore nel decidere.»
«Il ripensamento di oggi non annulla il danno. Confidiamo che Luciano D’Alfonso possa uscire indenne dal procedimento e comunque esprimiamo amarezza di fronte a questa drammatica vicenda che ha sconvolto la vita di un cittadino. A maggior ragione, anche per tutelare la credibilità della giustizia è necessario che sui fatti contestati si faccia luce al più presto.»