«Abruzzo: l'astensionismo segna distacco dalla politica e crisi bipolarismo»
Lo dichiara Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC
Il dato centrale dell’elezione abruzzese è dato dall’astensionismo. Questo dato non si spiega solo con il distacco per la politica determinato da una questione morale che coinvolge ambedue i partiti maggiori. Mi pare stia emergendo, dentro la crisi, un ulteriore elemento di distacco dalla politica che è dato dalla sfiducia che la politica in quanto tale possa incidere positivamente nella capacità di dare risposte vere alla crisi e ai suoi effetti.
Da questo punto di vista la scarsa partecipazione al voto è indubbiamente un segnale di crisi del bipolarismo tra simili che è stato alla base della costruzione della seconda repubblica; è questo assetto istituzionale in quanto tale – e il quadro politico sotteso - che non viene percepito come capace di intervenire efficacemente sui problemi del paese. Proprio per questo, abbiamo posto la capacità di delineare una uscita a sinistra dalla crisi quale elemento fondante della linea politica su cui siamo impegnati come Rifondazione Comunista.
Per quanto riguarda la sinistra, il disastro della sinistra arcobaleno non è ancora stato superato, ma siamo in una situazione di ripresa. Complessivamente si raddoppia rispetto ad aprile e si evidenzia come la presentazione di diverse liste, dotate di una propria identità, permetta di allargare di molto il consenso elettorale. Per quanto riguarda il risultato del Prc, anche alla luce della situazione interna, mi pare un risultato soddisfacente, che ci permette di ripartire nella costruzione di una seria opposizione di sinistra in questo paese. Non l’unità tra gli stati maggiori ma la costruzione dell’unità dal basso nell’opposizione è la strada da seguire per ricostruire la sinistra».
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