3 maggio 2024
Aggiornato 15:30
DL anti crisi

«Norma anti SKY clamoroso caso di conflitto di interessi»

E’ quanto scrive sul sito di Articolo 21 il senatore del Pd, Vincenzo Vita

«Un clamoroso caso di conflitto di interessi. Il raddoppio dell’Iva per i canoni di abbonamento alla pay-tv satellitare o via cavo, leggi Sky e Alice di Telecom o Fastweb».
E’ quanto scrive sul sito di Articolo 21 il senatore del Pd, Vincenzo Vita.

«E’ un episodio di inaudita volgarità – scrive ancora Vita –, perché si tratta di concorrenti diretti di Mediaset, l’azienda di Silvio Berlusconi, che non ha sentito neppure la necessità di uscire dalla sala del consiglio dei ministri per qualche attimo, come fu al tempo della citata Gasparri». «Ora – si legge ancora nel pezzo – governo ed esponenti della destra invocano la fine di un privilegio (?!) e persino Berlusconi torna a difendere la ‘sua’ norma, pur in evidente imbarazzo. Anche perché quel dimezzamento della tassa sancito nel ’95 avvenne quando egli medesimo era presidente del consiglio: solo che allora Murdoch era un solido e fedele alleato di famiglia, in procinto di entrare in società, quella Fininvest che aveva buttato un occhio anche su Telecom. Del resto in tutta Europa si faceva uno sforzo per incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie. Sono fatti».

«In Gran Bretagna – prosegue Vita – Gordon Brown abbatte l’Iva. Il governo italiano la raddoppia, penalizzando il suo concorrente privato diretto e persino il post-monopolista telefonico cui dare una botta non fa mai male, a futura memoria. E, sempre naturalmente, il management di Telecom risparmia sulla pelle dei lavoratori de La 7».

«Insomma, la cosa è seria. Non si tratta di difendere un trust contro un altro trust, bensì le regole elementari del pluralismo e della concorrenza. Comunque, un appello al loquacissimo Mockridge: non scarichi sui cittadini un eventuale (e ingiusto) costo di impresa».

«Contro simile misura – conclude Vita –, contenuta in un testo che, per di più, blocca al palo il canone della Rai, sarà doveroso e indispensabile muovere una dura , aspra opposizione, tanto in Parlamento, quanto con esposti alle Autorità competenti».

«Sarà un passaggio chiave della vicenda italiana, perché prima o poi la piaga del conflitto di interessi dovrà finire. Non se ne può più».