15 giugno 2025
Aggiornato 08:00
«Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli»

Al via la campagna della LAV contro la tratta dei cuccioli di cani e gatti

Oggi e domani l’associazione sarà presente in centinaia di piazze d’Italia per raccogliere firme a sostegno di una petizione contenente numerose proposte finalizzate a contrastare questo squallido traffico illegale

«Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli»: questo lo slogan della nuova campagna della LAV contro la tratta dei cuccioli di cani e gatti dall’Est Europa all’Italia, che oggi e domani 30 novembre vedrà l’associazione presente in centinaia di piazze d’Italia per raccogliere firme a sostegno di una petizione contenente numerose proposte finalizzate a contrastare questo squallido traffico illegale che condanna a una morte prematura un cucciolo su quattro importati. L’iniziativa è stata presentata a Verona, presente il Sottosegretario del Ministero della Salute Francesca Martini, a testimonianza della sua attenzione al problema.

Per contrastare questo fenomeno la LAV chiede tempestivi interventi a livello europeo, nazionale e locale.

- A livello nazionale: una moratoria sugli ingressi di cani e gatti dai Paesi dell’Est Europa, il divieto d’ingresso di cuccioli sprovvisti di vaccinazioni contro le patologie più comuni; leggi nazionali per fermare il fenomeno e misure di controllo più efficaci; l’introduzione del passaporto europeo come unico documento di riconoscimento. Nuove ipotesi di reato legate alla mancanza o falsificazione dei passaporti, all’introduzione e alla vendita di animali malati che prevedano aspre sanzioni penali e l’interdizione dell’attività di commercio. Il rafforzamento delle Forze di Polizia addette alla lotta contro il maltrattamento e il traffico illecito di animali. L’estensione dei controlli sugli animali in arrivo. L’istituzione dell’anagrafe felina.

- A livello europeo: un piano d’intervento affinché le norme UE siano applicate in maniera omogenea in tutti i Paesi, l’emanazione di linee guida sulla vaccinazione antirabbica nella direzione di impedire il commercio di cuccioli di età inferiore ai tre mesi e 21 giorni, rendere obbligatoria la profilassi vaccinale per le patologie che possono rappresentare causa di morte per i cuccioli. Rivedere gli standard dei microchip per rendere possibile la tracciabilità di vendita dei singoli Stati Membri.

- A livello locale: l’emanazione di Ordinanze del Sindaco e Regolamenti comunali contro l’accattonaggio con animali, le mostre, la vendita ambulante di animali e l’apertura di nuovi punti vendita di animali.

«Ogni traffico illegale è spregevole, ma lo è ancora di più quando si specula su esseri viventi che non hanno la possibilità di difendersi - dichiara Ilaria Innocenti, del settore Cani e Gatti della LAV - Alle autorità competenti, a cominciare dal Ministero della Salute, che con la partecipazione del Sottosegretario Martini alla presentazione della nostra campagna testimonia di avere a cuore il problema, chiediamo di adottare al più presto le nostre proposte al fine di tutelare efficacemente gli animali vittime di questa tratta. Ogni cittadino può fare molto per aiutarci a fermare questo traffico illegale, a cominciare dal non acquistare mai animali, preferendo sempre l’adozione, peraltro gratuita, da un canile. Anche i Sindaci, in quanto massima autorità sanitaria a livello locale, possono adottare misure preventive ad esempio vietando le vendite ambulanti di animali e altre attività sospette come l’accattonaggio con cani o gatti. Queste iniziative possono essere adottate subito o comunque in tempi brevi, in attesa che le istituzioni nazionali possano intensificare i controlli e rafforzare la normativa a tutela di questi animali».

La tratta dei cuccioli coinvolge ogni anno migliaia di cani e gatti, provenienti dai Paesi dell’Est, in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, importati in modo truffaldino falsificando i documenti, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all’acquirente. La mortalità dei cuccioli nella fase che va dal trasporto ai primi mesi dopo l’arrivo in Italia raggiunge il 50%. La carenza di controlli sanitari e la violazione della normativa in materia di vaccinazione (es. vaccinazione antirabbica) comportano elevati rischi sanitari per l’Italia. Il valore di mercato di un cucciolo importato dall’Est (soprattutto Carlini, Jack Russell, West Highland, ecc.) e spacciato per italiano falsificando i documenti può aumentare fino a 20 volte, con un giro d’affari annuo stimato in 300 milioni di euro.

Grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine, la LAV sta seguendo da tempo numerosi casi di traffici sospetti di cuccioli e recentemente ha ottenuto l’affidamento di tre cuccioli - Nanà, Gino , Heidi (un Carino, un West Highland e un Jack Russell di circa quattro mesi di età) - sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato, per irregolarità, ad un negoziante della provincia di Roma. I tre cuccioli provenivano dall’Ungheria ed erano stati importati in tenerissima età, prima dei tre mesi e 21 giorni prescritti dalla legge. Oggi i piccoli hanno circa quattro mesi e presto saranno dati in adozione a famiglie idonee. Coloro che desiderano adottare un cane, possono comunicare la propria disponibilità alla LAV (email: info@lav.it – fax 06 4461326) che sta predisponendo una banca-dati di potenziali famiglie adottive, utile a garantire un’idonea sistemazione ad altri cuccioli eventualmente sequestrati dalle forze dell’ordine.

E’ possibile sostenere questa campagna e aiutare la LAV a salvare altri cuccioli attraverso l’adozione a distanza di Gino, Nanà o Heidi: in cambio di un piccolo contributo si riceverà il certificato d’adozione con la foto del cane e poi, periodicamente, aggiornamenti sulla storia del cane prescelto. Si può aderire alla campagna della LAV anche attraverso il sito www.nonlosapevo.comm e sostenere concretamente le azioni dell’associazione.