24 aprile 2024
Aggiornato 11:30

«Berlusconi, mai in aula, Governo svilisce question time»

Lo ha detto oggi in aula il segretario del gruppo Pd Erminio Quartiani

Oggi in aula alla Camera il ministro Elio Vito risponderà per il question time a interrogazioni su Mezzogiorno, scuole paritarie, soggiorno obbligato per i mafiosi, sostegno ai giovani lavoratori atipici e pirateria stradale. Una scelta, quella del governo, ingiustificabile e che svilisce questo strumento. Lo ha detto oggi in aula il segretario del gruppo Pd Erminio Quartiani.

«Sullo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata in Assemblea e sull’atteggiamento del Governo nell’utilizzo di questo strumento – ha spiegato Quartiani - l’articolo 135-bis del Regolamento prevede l’intervento, nell’ambito di ciascun calendario dei lavori, per due volte del Presidente del Consiglio dei ministri o del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e per una volta del Ministro o dei Ministri competenti per le materie sulle quali vertono le interrogazioni presentate. A tutt’oggi, il Presidente del Consiglio non si è mai reso disponibile. Nella scorsa legislatura, considerando lo stesso periodo di riferimento e cioè da maggio a novembre, per ben 5 volte si svolsero question time premier (1 premier e 4 Vicepremier).

«La serietà della situazione – ha aggiunto Quartiani - è amplificata da un atteggiamento del Governo, di totale disinteresse di questo esecutivo nei confronti del Parlamento e di assoluta noncuranza del rispetto degli strumenti parlamentari di controllo e di sindacato ispettivo. A questo proposito, ecco alcuni dati. Dall’inizio della legislatura, le sedute di question time sono state 15. Tra i ministri, ben 9, (tra cui Esteri, Beni culturali, Economia, Sviluppo economico, Pari opportunità, Politiche per i Giovani, Pubblica amministrazione, Rapporti con le Regioni, Riforme) non sono mai intervenuti in Aula. In sei mesi di legislatura 9 Ministri su 21 non hanno risposto ad alcuna interrogazione immediata, nonostante alcuni di questi siano stati destinatari di atti di loro competenza. Ancora, in questa legislatura su 88 interrogazioni a risposta immediata, in 18 casi il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e in 10 casi il Ministro per l’attuazione del Programma hanno risposto a interrogazioni non di loro competenza. Nella scorsa legislatura nello stesso periodo, su 166 interrogazioni, solo in 7 casi Ministro per i Rapporti con il Parlamento e in 2 casi il Ministro per l’Attuazione del Programma hanno risposto ad atti non di loro competenza.