2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Intervista di Piero Fassino a YouDem

«In Birmania c'è bisogno di dialogo, no alla rassegnazione»

Fassino è stato riconfermato come inviato speciale comunitario per l’ex Birmania, incarico già conferitogli nel novembre 2007

Piero Fassino ha parlato questa mattina alle telecamere di YouDem. Il ministro degli Esteri nel governo ombra del Partito Democratico è intervenuto a Punto Dem, talk show mattutino di YouDem, proprio all’indomani della sua riconferma come inviato speciale comunitario per l’ex Birmania, incarico già conferitogli nel novembre 2007.

Comincia parlando proprio della Birmania, dove ieri sono stati comminati 65 anni di reclusione ad ognuno dei ventitré oppositori politici che avevano preso parte alla manifestazione del settembre 2007 contro il regime: «queste notizie drammatiche dicono quanto sia critica la situazione. Nonostante l’impegno forte dell’Unione Europea, dei Paesi Asiatici, dell’ONU e di altri soggetti politici internazionali, la giunta al potere in ex-Birmania continua a resistere». Ma prendere atto della situazione non basta. Fassino afferma: «è giusto esprimere sdegno, indignazione, protesta ma non ci si deve assolutamente rassegnare». Sottolinea che la proposta internazionale tiene conto delle complessità della situazione birmana e che, come già detto in un comunicato dall’Ue, c’è tutta l’intenzione di aprire un dialogo tra le autorità al potere, l’opposizione democratica e la comunità internazionale. «urge un dialogo di cui tutti siano protagonisti, al fine di produrre un risultato duraturo e condiviso».

Immancabile il commento sulle elezioni americane ed in particolare sull’intenzione della nuova amministrazione di modificare molte dei provvedimenti approvati da Bush. Fassino fa la differenza con l’Italia in cui «se un governo cambia leggi, viene caricato di miseria dai giornali, tutti dicono che non c’è dialogo, che ci vuole il bipartisan. È giusto che chi vince esegua il suo programma. Durante il governo Prodi siamo stati duramente attaccati dalla stampa per questo motivo, come se avessimo bestemmiato in Chiesa. Mi auguro che si rifletta sulla lezione arrivata dagli Stati Uniti: si sono combattuti, ma alla fine si sono riconosciuti nei loro ruoli».

Poi il leader PD passa ad analizzare le mille contraddizioni che pervadono l’operato del governo Berlusconi. A cominciare dai tagli operati dalla finanziaria. Commentando le promesse fatte dal governo in merito all’abbassamento delle tasse, parla di «questione di dubbia moralità». «C’è un imbroglio da parte del governo, si usa una strategia della doppia verità: quello che succede nella realtà e quello che si fa credere alla gente». Fra i tanti esempi Fassino cita il più lampante: «si mandano i militari nelle città e si fa credere che si punta alla sicurezza, e poi si tagliano miliardi a tutto il comparto, primi fra tutti polizia e magistratura». Commenta con stupore il repentino cambio di registro di Tremonti che, dopo aver ripetuto per giorni che non erano disponibili risorse per le famiglie e le imprese, ha annunciato nella giornata di oggi che il Cipe varerà un piano straordinario di investimento: «Ma perché fino a 24 ore fa questi soldi non c’erano?». «Berlusconi in campagna elettorale – ha proseguito il ministro degli Esteri ombra – aveva annunciato che avrebbe tagliato le tasse, poi subito dopo le elezioni ha detto che per i prossimi cinque anni le tasse non verranno toccate. Tremonti dice che lui aveva previsto tutto già da tempo: allora perché non ha impedito a Berlusconi di dire cose che non erano vere». «Si è detto che i provvedimenti presi nei confronti dei Rom erano oggetto di una direttiva europea. Anche questo è falso, l’UE ha specificato che il testo pervenutole era totalmente diverso da quello adottato dal governo». Esaurisce l’argomento affermando: «Il Pdl ha vinto le elezioni e ha diritto di governare, ma non di raccontare menzogne ai cittadini»

Altro tema su cui Piero Fassino è chiamato a rispondere nel corso dell’intervista è la vittoria del PD alle elezioni regionali del Trentino Alto Adige. A chi la sminuisce e continua a parlare di crisi del PD, il leader democratico risponde: «è vero che in Trentino abbiamo sempre vinto però ieri abbiamo vinto bene e lo abbiamo fatto con delle novità». « Il PD si conferma primo partito, nonostante Dellai avesse un proprio partito che ha preso il 17%. C’è stata una sconfitta netta del centrodestra e ha funzionato l’alleanza con l’Udc, visto che l’elettorato non ha avuto difficoltà a votare il candidato dello schieramento di centrosinistra».
Dalle queste elezioni Fassino trae due importanti lezioni: «In primo luogo che l’alleanza con l’Udc è da coltivare, più cresce la nostra convergenza più c’è la possibilità di costruire un’alleanza di governo. In secondo luogo emerge che le alleanze hanno una specificità territoriale. Questo insegnamento ci sarà utile non solo per le amministrative del 2009, ma soprattutto per le regionali del 2010 che saranno decisive».

Conclude l’intervista ricordando la manifestazione del 25 ottobre, «l’unica, nella storia della Repubblica, in cui si sia protestato sotto una sola bandiera». «La gente si riconosce nel Partito Democratico, soprattutto i giovani. Qualcosa sta cambiando».

I.G.