Federlazio: Iacometti nuovo presidente settore editoria
Iacometti, 66 anni, A.D. della Armando Armando Editore nonché azionista di maggioranza della casa editrice Sovera, dal 1997 è presidente dell’A.I.P.E.
L’Assemblea dell’Unione Regionale Piccole e Medie Imprese Settore Editoria della Federlazio, ha eletto ENRICO IACOMETTI nuovo presidente della categoria che succede al presidente uscente Gianni Gremese. Iacometti, 66 anni, A.D. della Armando Armando Editore nonché azionista di maggioranza della casa editrice Sovera, dal 1997 è presidente dell’A.I.P.E. (Associazione Italiana Piccoli Editori) e dal 2007 presidente del Comitato Piccoli Editori dell’A.I.E. (Associazione Italiana Editori). Enrico Iacometti è inoltre presidente del Consorzio «Per i Libri», che raggruppa circa cinquanta sigle editoriali nazionali, e membro della Commissione italiana dell’Unesco per il settore Comunicazione.
«La fiducia accordatami dalla categoria mi inorgoglisce e mi da ulteriore stimolo per intraprendere i lavori che ci aspettano – ha dichiarato Enrico Iacometti -. Il mio primo compito sarà quello di far emergere a livelli d’eccellenza un settore costituito a Roma e nel Lazio da un patrimonio elevatissimo».
Il settore editoria della Federlazio, sin dalla sua nascita, ha ottenuto vari traguardi. Tra i più importanti la costituzione del Consed (Consorzio Editori Laziali per l’Export) - il primo consorzio tra gli editori laziali che nasce con lo scopo di promuovere e far conoscere la produzione editoriale laziale sui mercati internazionali - e l’aver contribuito concretamente, insieme con l’Assessorato regionale alla Cultura e quello alle Piccole e Medie Imprese, alla stesura della nuova legge sulla promozione del libro, recentemente approvata da parte del Consiglio regionale.
Il Lazio è la regione con il maggior numero di imprese editoriali in Italia, senza contare l’enorme indotto rappresentato da grafici, traduttori, tipografie, rilegatorie, cartiere, ecc. Il settore dell’editoria è formato nel Lazio da oltre 300 imprese con circa 2.000 addetti e rappresenta da solo il 10% del Pil italiano di tutto il settore.