3 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Politica

«Nessuno stop a legge Bossi-Fini. Torneremmo un colabrodo»

Questo uno dei passaggi dell'intervista rilasciata a «Il Giornale» dal ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa

ROMA - «Se ci sono dei miglioramenti devono essere nella normativa per chi ha un lavoro. Ma il congelamento sarebbe il messaggio opposto, non risolverebbe alcun problema e ci riporterebbe indietro».
Questo uno dei passaggi dell'intervista rilasciata a Il Giornale dal ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, che si schiera a difesa della legge Bossi-Fini sull'immigrazione dopo la proposta di congelamento di due anni avanzata dal segretario della Cgil, Guglielmo Epifani.

«Che ci possano essere, per carità, delle correzioni o degli aggiustamenti da fare, siamo d'accordo», ha spiegato La Russa «ma l'effetto e il successo di quella legge sono dovuti soprattutto al senso dissuasivo che ha avuto. Il messaggio che è arrivato nei Paesi stranieri è - ha sottolineato il ministro- che l'Italia non è più un colabrodo». Quindi migliorarla, eventualmente, sì; congelarla no.

E sulla ricorrenza del 4 novembre, per La Russa dovrebbe essere unitaria anche sul piano simbolico. Per questo auspica la presenza di Walter Veltroni e Silvio Berlusconi «insieme». «E' il giorno in cui si è finalmente compiuto il lungo Risorgimento italiano», ha detto il ministro. «Sia chiaro - ha precisato - questa non è una mia opinione, ma la conclusione unanime di tutti gli storici, di tutti i possibili orientamenti ideali. Nel centrosinistra c'era chi aveva un'idea chiara: esaltare l'importanza e l'unicità del 25 aprile, depotenziando la festa della Repubblica e della Vittoria. Era una cosa senza senso».