5 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Lavori Cittadella

«La Regione ha fatto tutte le operazioni ordinate dalla Soprintendenza»

È quanto afferma il presidente della Regione Agazio Loiero circa il problema degli scavi archeologici che hanno ritardato l’avvio dei lavori di costruzione della nuova sede degli uffici regionali

«Non avrei voluto intervenire nella polemica messa in atto da Quirino Ledda, sulle indagini archeologiche che si stanno eseguendo sul terreno dove sorgerà la «Cittadella» regionale, per rispettare l’autonomia tecnica e scientifica della Sovrintendenza ai beni archeologici della Calabria. Tuttavia, la pervicacia di Ledda, che continua a tornare sull’argomento, mi preoccupa e mi sorprende».

È quanto afferma il presidente della Regione Agazio Loiero circa il problema degli scavi archeologici che hanno ritardato l’avvio dei lavori di costruzione della nuova sede degli uffici regionali. «Posso rassicurare l’ex vice presidente del Consiglio regionale - prosegue Loiero - che sino ad ora la Regione ha fatto responsabilmente tutte le operazioni e le attività ordinate dalla Sovrintendenza. Da febbraio di quest’anno ad oggi sono stati indagati circa 71.000 mq. di terreno, pari al 35% della superficie complessiva del lotto, che è di 200.000 mq. Il volume degli scavi sino ad ora effettuati sono pari a circa 25.000 mc. di terreno, asportato in parte meccanicamente ed in parte a mano. L’area interessata alle indagini è impressionante, infatti, 71.000 mq. equivalgono a circa 14 campi di calcio; mentre per caricare il volume di terreno, estratto sino ad ora, occorrono circa 250 tir, che messi uno dietro l’altro formano una fila di 3,5 km. e mezzo. Per meglio comprendere le quantità di cui stiamo parlando e come se si fosse scavata una buca di 10 m. per lato, profonda 250 m. Tralasciando le opere di sminamento da eventuali ordigni bellici, che hanno interessato tutti i 20 ettari di superficie, che ha avuto un costo di 1 milione di euro, sino ad oggi il costo delle indagini archeologiche ammonta a 2,7 milioni di euro». «Tuttavia la Regione ha finanziato di buon grado tali indagini - aggiunge il presidente - nella presunzione che le previsioni scientifiche, sulla qualità e quantità dei ritrovamenti, si potessero avverare. Dopo tanti sforzi, come possono testimoniare i tanti operatori che si avvicendano quotidianamente sul cantiere, purtroppo dobbiamo registrare che i ritrovamenti si sono rarefatti. Da qui a dire che si sta frettolosamente procedendo al rinterro degli scavi ce ne vuole».

«Ledda, pur animato da un encomiabile passione culturale - afferma ancora Loiero - o si è informato male o è stato male informato, maliziosamente propenderei più per la seconda tesi, conoscendo l’onestà intellettuale dell’ex vice presidente del Consiglio regionale. Per dissipare ogni equivoco, non è stato ancora prodotto nessun provvedimento ufficiale, anzi le indagini continuano su un’area marginale al fabbricato».

«Alla luce di tutto ciò - conclude il presidente della Giunta - perseverare significa cadere in un accanimento indagatorio che non trova nessuna giustificazione, né sul piano scientifico né su quello culturale, anche perché la Regione ha realizzato una tra le più scrupolose e dispendiose campagne archeologiche mai realizzate in Calabria. Perseverare significa sperperare i quattrini dei contribuenti, aggravare i costi di realizzazione dell’opera, dilatare oltre ogni ragionevole previsione la fase di inizio dei lavori, che ovviamente comporterà un aggravio di costi. Infine voglio rassicurare, non solo l’interlocutore, ma tutti i calabresi ed in particolare i catanzaresi, che nulla è stato tralasciato, e che in ogni caso, al termine delle indagini illustreremo con dovizia di particolari l’intera attività».