27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Una rete capillare per far fronte ai bisogni degli anziani non autosufficienti

PuntoInsieme: quasi 300 sportelli a sostegno delle famiglie

Su www.regione.toscana.it/puntoinsieme l'elenco zona per zona

PuntoInsieme è lo sportello di prima accoglienza ed ascolto creato dalla Regione dove rivolgersi per avere assistenza in favore dei propri familiari anziani non autosufficienti. Punto chiave del Fondo regionale per la non autosufficienza, il progetto creato per dare una risposta certa e tempestiva ai bisogni assistenziali delle persone anziane non in grado di provvedere ai propri bisogni autonomamente ed ai loro familiari, PuntoInsieme si caratterizza per una copertura capillare del territorio: sono quasi 300 gli sportelli a disposizione delle famiglie toscane.

I circa 300 PuntoInsieme sono suddivisi tra le 34 zone socio-sanitarie (il livello di governo locale dei servizi sociali e sanitari). Per sapere qual è il PuntoInsieme più vicino al quale indirizzarsi si può chiamare il numero verde dell'Urp della Regione 800860070 oppure si può consultare il sito che contiene l'elenco aggiornato con indirizzo, recapito e orario di apertura.

Il coordinamento dei PuntoInsieme di una determinata zona spetta al PUA, il Punto Unico di Accesso. Ce ne sono uno presso tutte e 34 le zone-distretto.
PuntoInsieme è gestito da un operatore socio-sanitario adeguatamente formato che, ricevuta la segnalazione, provvede a compilare una scheda con tutti i dettagli sullo stato di salute della persona per la quale si richiede sostegno. É questo il punto di avvio del percorso assistenziale. La richiesta viene a questo punto presa in carico dall’UVM, l'Unità di Valutazione Multidisciplinare, un gruppo di esperti composto da un medico di distretto, da un assistente sociale e da un infermiere professionale. Di volta in volta l'Unità potrà essere integrata dal medico di medicina generale dell'assistito e da specialisti ed operatori della riabilitazione.

L'UVM ha un compito ben preciso: valutare le condizioni di bisogno dell’assistito attraverso la definizione del PAP (il Progetto Assistenziale Personalizzato), ossia il pacchetto di prestazioni più appropriato in relazione alla condizione. Altro elemento a garanzia di assistito e familiari è la nomina del responsabile del PAP: questi segue l’attuazione del Progetto in ogni fase e rappresenta il referente nei confronti dell’assistito e dei familiari, colui al quale rivolgersi d'ora in avanti per avere tutte le informazioni sulla situazione dell'assistito e che, in base all’evoluzione della situazione di quest'ultimo, provvede periodicamente a verificare gli obiettivi del PAP e l'appropriatezza delle prestazioni adottate. Il PAP, per essere valido, dovrà ricevere l’assenso dell'assistito e/o dei suoi familiari. Entro 30 giorni dalla presentazione della domanda viene garantito l’avvio del percorso assistenziale più opportuno.